La grande rivoluzione qualitativa dell’anfora nel vino italiano e toscano ha una data precisa in cui si è rivelata al mondo ovvero l’anno in cui Casadei con il loro Chianti Rufina Lastricato Riserva ottengono i tre bicchieri con un utilizzo di un 15% di sangiovese passato in anfora nel blend. Elena Casadei porta più avanti ancora quella tecnica lavorando grappolo per grappolo per ricostruire emotivamente e gustativamente l’idea della freschezza vinosa del Chianti Rufina che ha vissuto da piccola in cantina in famiglia.
Quel 15% di anfora del Lastricato qui è invece il 100% con uve dalla Rùfina che passano 30 giorni sulle bucce per poi finire l’affinamento per 6 mesi sempre in anfora. Il risultato è straordinario e quasi straniante con tutta la bellezza travolgente del sangiovese floreale (viola, lavanda, rosa lincoln) unito senza soluzione di continuità con un frutto ribaldo rosso di ciliegia, mela, ribes rosso e lamponi e un lato speziato di tabacco e bergamotto poi di nuovo sensazioni carnose di olive, prugne, ginepro e tocchi balsamici. Sorso potente e ricco ma anche definito e con una acidità capace di tener testa a corpo ed estratto notevoli senza aumentare la percezione del tannino che è ben presente ma aperto e comunicativo senza impuntarsi. Grande prova di dimostrazione che l’Anfora può fare di più e meglio in termini espressivi per il sangiovese di tutti gli altri vasi vinari disponibili.