Dalla parte migliore del vigneto di Isabella solo in alcuni anni è pensabile portare la maturazione delle uve quasi a fine ottobre di queste vigne cinquantenni. Frutti portati in cantina e lasciati a macerare in cemento per un mese per estrarre fino all’ultimo l’essenza del Nebbiolo di montagna che si fa esile ma fortissimo, rarefatto come l’aria da queste parti ma sempre appuntito. Quattro anni in botti da 50hl poi di nuovo cemento e infine riposo in bottiglia per una etichetta che arriva sul mercato in media 10 anni dopo la vendemmia. Un atto di fede possibile solo nelle annate davvero grandi dove si sa che il nebbiolo può resistere e incaponirsi su queste terrazze a dare un vino trasparente e delicato solo nel colore perché poi al naso è fiero, intenso ma senza mai strafare. Un vino che sussurra tanti profumi di evoluzione come china, liquirizia, anice, cuoio ma che soprattutto è menta, note balsamiche, floreale di rosa e viola e una bocca vivace dal tannino sapido e fitto che disseta e lascia sospesi. Come sospeso è questo vino del resto che pare vivere in una dimensione tutta sua, incantevole e delicata ma capace di dare emozioni con gli abbinamenti più vari.