Incantevole e profondo, in un attimo sei sul serio a metà strada tra Bordeaux (ricordiamo che Rocca di Frassinello nasce come joint venture un po’ fighetta tra Panerai gruppo Class e il barone Rotschild) e la Maremma tutto grazie al blend che saggiamente dà ampio spazio al Sangiovese (fino al 60%) mentre relega in minoranza Cabernet e Merlot. Strada in controtendenza ma che sta facendo distaccare in positivo l’azienda da moltre altre vicine (o anche a Bolgheri) che per impostazione sono quasi esclusivamente bordeaux-only. Qui il naso è ampio e variegato, dominano le note fruttate di bosco rosso e nere come mora, mirtillo cassis, con tocchi di caramello ma è soprattutto la gamma delle speziature come eucalipto (dovuto al cabernet e all’irraggiamento solare generoso) mentolo e pepature.
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In bocca denota meno prontezza che al naso, apreno la strada a interessanti discorsi di evoluzione futura: un tannino fitto ma ancora da evolversi dono un amarognolo da gestire con abbinamenti ma lascia ben sperare grazie anche alla bella acidità, per un radioso futuro (del resto anche i mega tabbi da 8 cm la dicono lunga). Vino snello ed elegante che sa coniugare l’idea di maremma con un modello bordolese “global” senza esserne sopraffatti e il tutto proposto ad un prezzo non eccessivo, sarà un vino studiato a tavolino quanto vi pare, ma è fatto davvero benissimo.