Da una costola del Giusto di Notri lasciato a parte e non assemblato con il resto, faceva parte delle sperimentazioni che erano in atto a Tua Rita all’epoca. Nel 1994 assaggiò Pinchiorri queste due barrique e lo volle in esclusiva per se’ e ci fece capire che valeva la pena pensare ad un vino autonomo. Ma non gli demmo l’esclusiva bensì solo una barrique mentre la seconda venne imbottigliata da noi come Redigaffi.
Grazie a Pinchiorri però comincia ad essere conosciuto, consegue una copertina nel 1998 su Wine Spectator e con l’annata 2000 prende l’unico 100 di sempre da Robert Parker per un vino italiano. Decisamente un vino fortunato ma anche un vino facile da fare perché a parte una grandissima selezione in vigna e in cantina ha vendemmia molto anticipata quindi senza i problemi di settembre con piogge o caldo, va in barrique con tonnellerie particolare specializzata nel merlot, in 19 mesi è pronto ma è stata l’uva a trovare combinazione particolare tra clima territorio e uomo. 2014 è andato in bottiglia la prima settimana di luglio 2017 dopo 20 mesi di barrique, è giovanissimo e reca in etichetta disegno inedito di Raffaele Berota, il pittore livornese che ci segue dal 1995, che ha invecchiato il personaggio principale dell’etichetta. Il vino in effetti colpisce e rapisce l’olfatto di chiunque, rimandi fruttati e floreali molto rari nel merlot, viola amarena, fragola lampone, fragola di bosco, pesca e pepe, legno speziatura noce di cocco, vaniglia ma mai esagerate e coprenti. Vino molto asciutto e meno largo nei profumi con balsamico eucalipto e bergamotto a rinfrescare, vino allegro e solare che sfiora i 15% ma non si sentono assolutamente senza alcun effetto marmellata. In bocca è sapido, dissetante, tutto il contrario del merlot che ci immaginiamo, ricorda Bordeaux e i grandi Pomerol con 3% di alcol in più segno che acidità e sapidità sono davvero alte. Ottimo da solo ma incredibile su cucina di carni rosse e spezie.