Publico numeroso, coinvolto e attento per l’atto conclusivo del Simposio Vermentino, ovvero la degustazione di 10 vermentini da tutto il Mondo dagli Usa all’Australia fino al mediterraneo con Italia, Francia e Corsica. Online su YouTube trovate già i video con le note di degustazione che vi presenteremo in dettaglio nei prossimi giorni quindi sfruttiamo il momento “a caldo” per tracciare un profilo sensoriale del Vermentino e del modo con cui viene proposte nelle varie zone di produzione.
Qui nel video la degustazione comparativa dei vermentini appena asssaggiati con un pò di discussione sui terroir e loro influenze:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=TADT8BZB7rw[/youtube]
In USA si parla di Pinot Grigio che incontra il Gruner Veltliner ma io oserei dicendo Chardonnay che incontra il Riesling, almeno in fatto di potenzialità commerciali. Solo che siamo nella fase in cui il Vermentino in casa è ancora troppo debole per resistere a trend commerciale, la gallura non è (ancora) la borgogna dello Chardonnay.
Se dovessimo usare uno slogan moderno, diremmo “Dal made in Italy all’Italian Style nel mondo“…mediterraneo, elegante, discreto ma di soddisfazione e che nella sostanza mantengono ciò che al naso promettono. E che riesce a far sognare grazie alla sua mediterraneità intrinseca.
Attenzione perchè vermentino è capace di grandi performance ma si può essere tentati di sfruttarlo al minimo mentre invece andrebbe sviluppato nel suo insieme.
Se pensiamo al modello chardonnay, il vermentino potrebbe essere lo “chard” del XXI secolo per via del cambiamento climatico e alcune pecularietà produttive. Non ci spaventi ma ci porti ad investire sempre più nello studio dei suoli e del legame con il territorio seguendo le sirene internazionali dimodochè gli altri saranno Vermentino e noi avremmo sempre i nostri terroir.
Forse abbiamo scongiurato l’effetto moda, ma per esserne sicuri dobbiamo rinunciare, almeno in italia, al vermentino facile e puntare su quello veramente meritevole per tipizzarlo sempre di più.