Poche ore alla notte santa e puntuale ecco il post sotto l’albero di quest’anno. Anno che se dovesse assomigliare vagamente a quanto ho appena passato, dovrebbe essere una specie di kolossal d’altri tempi. E che però, non solo per me stavolta, spero che ci somigli parecchio, nonostante il bisestile.
E quindi post sotto l’anno inutilmente in parte autocelebrativo e anche però un poco propositivo, per lo meno su cosa aspettarsi e sul come bere il prossimo anno…
Se metto insieme tutto quanto mi è capitato in questo anno stento a crederci con una serie di soddisfazioni, risultati e obiettivi raggiunti che ogni giorno non mi sembra vero (e probabilmente avrei dato del pazzo alla veggente che nella palla di cristallo avesse visto che sarei diventato vicecampione europeo, che avrei avuto una rubrica fissa su un mensile a diffusione nazionale, che mi avrebbero invitato nei posti più belli d’Europa a mangiare e bere alcuni dei cibi e dei vini più buoni che mi siano mai capitato a tiro, che sarei stato docente al master di giornalismo enogastronomico più prestigioso d’Italia, che avrei viaggiato per insegnare per il mondo la sommellerie, che il mio umile blog sarebbe arrivato molto vicino a diventare il blog più seguito d’Italia sul vino, che avrei condotto degustazioni sempre più importanti e impegnative ma soprattutto che avrei incontrato persone bellissime e speciali…insomma sul serio, un anno semplicemente incredibile).
Roba che appunto mi porta solo a sperare che il 2009 possa essere anche solo per metà bello come il 2008 che si sta concludendo.
Lo scorso anno ero qui a parlare di mondo piatto e coda lunga e di radioso futuro per i blog…e oggi invece abbiamo il mondo sempre più a scale e disuguale, il computer per tutti di Negroponte naufragato (o quasi, chi avrebbe detto che oggi ci possiamo comprare un Samsung NC-10 con meno di 400 euro?) e la teoria della coda lunga confutata da dati quasi incontrovertibili. E pure i blog non stanno messi benino…tra Facebook e disaffezione verso il mezzo, paiono quasi già vecchi e ancora quasi non li legge nessuno…strano mondo.
Per il 2009…facendo mie anche alcune considerazioni di Ron Washam nel suo The Hosemaster of Wine mi lancio nel pronosticare (e nell’augurare che accada davvero):
- che ci troveremo ad assistere all’inizio del “medioevo” per le guide e i voti dati ai vini (nel 2008 per questo argomento ricordiamo almeno la discussione su Aristide e su Enoiche Illusioni), con finalmente una critica che comincerà a distinguere fra esecuzione e qualità oggettiva di un vino (e quindi misurabile e “punteggiabile”) e invece una valutazione completa del vino in sè che come tale non può essere espressa da numeri e nemmeno essere effettuata a bottiglia coperta (e ciò non significa abbandonare punteggi stelle bicchieri e grappoli che taglierebbe le gambe a troppi neofiti del vino, significa solo usarli come per i 20/20 del Roagna Crichet Pajè dell’Espresso);
- che proseguirà la metamorfosi dei blog e dei loro autori con la nascita di magazine online stile l’ultimo KelaBlu o Papero Giallo o anche Gambero Rosso con una sempre maggior interdipendenza tra contenuti “fissi” e 2.0;
- che la bolla Facebook si ridimensionerà ma avrà lasciato molto interesse per il web e un pubblico più evoluto e pronto alle proposte online (ehi il prossimo anno esce pur sempre Wired edizione italiana! Intanto mi sono pure abbonato…);
- che ci sarà una guerra aperta senza esclusione di colpi tra biodinamici e il resto del mondo del vino (in cui si svelerà che in realtà è quasi solo una questione di marketing…), discussione che comunque farà bene a tutto il comparto e si spera contribuirà a chiarire molti aspetti ora oscuri ai più della produzione di vino;
- che scoppierà la bolla del 2005 Bordeaux e Borgogna con i cinesi che smetteranno di comprare solo Lafite e con un generale ridimensionamento dei valori del vino da investimento;
- che ci sarà una selezione impressionante di operatori della ristorazione e del food and beverage in genere che punirà chi non ha perseguito con attenzione il criterio del rapporto qualità prezzo e della soddisfazione del cliente;
- che vedremo grazie al web, visto che la stampa si è dimostrata inutile in questo, il vino finalmente uscire dalla nicchia asfittica di mercato dove si è rinchiuso per approdare ad un pubblico sempre più vasto e sempre più informato;
- che il web 2.0 e YouTube soppianteranno, e sarebbe l’ora, la Televisione come la conosciamo adesso, visto che tanti insospettabili persone adesso lo usano come se non avessero mai fatto altro (e fioriscono format per il web…vedi qui, e qui per esempio) e che Amici è più visto sul web che sulla TV;
- che le guide del vino usciranno quasi tutte anche in versione digitale (o per IPhone!, vedi il regalo che mi ha fatto Nerina per questo natale!)
- che sarà un anno duro ma che ci porterà ad affrontare rafforzati e vaccinati le sfide della comunicazione globale dal 2010 in poi, che non vedo l’ora;
- che vedremo la Fiorentina seconda in campionato a maggio…(okay i sogni aiutano a vivere meglio bla bla bla)
- che la gente davvero cominci a bere differente, così come ci insegna Tyler Colman in uno dei libri dell’anno ovvero A Year of Wine dove in poche semplici parole ci spiega come la magia di un vino e quello che può rappresentare non dipendono dal terroir di provenienza ma dal terroir dove si beve ovvero dal momento, dalla luce, dall’atmosfera, dalla compagnia, da chi te lo sta servendo…insomma sganciamoci da classifiche punteggi e schemi e riappropriamoci del bere beati e felici (nonostante lo 0,2% di alcol che non abbasserà mai di uno 0,2% i morti sulle strade);
- che chi ci ha insegnato sui computer a “pensare diverso” forse presto ci lascerà ma che ci ha dato una visione del futuro che neanche Asimov e Bradbury insieme…
Per la mia vita so già che sarà un anno intenso e anche pesante, ancora di più di quello passato con almeno 3 progetti molto grandi e uno almeno piuttosto clamoroso cui prenderò parte dagli esiti imprevedibili ma sicuramente stimolante. Per il vino italiano, un anno cruciale, che nasce sotto le più fosche previsioni ma con tutte le potenzialità per essere ricordato a lungo, non fosse altro per i grandissimi Brunello di Montalcino 2004 che ci apprestiamo a bere, come ci augura anche Alder dagli Stati Uniti, non così pessimista come tutti qui da noi (ovvio, eccetto Francesco e Giampaolo, non a caso due blogger!).
Per il mondo intero, nonostante non riesca a vedere la crisi con un petrolio a 38 dollari al barile, auguro almeno un momento di pacifica riappropriazione di ciò che è vero sano, veramente essenziale e dannatamente autentico. Auguro a tutti di imbarcarsi nella ricerca instancabile di ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
Possibilmente lasciandosi aiutare dalla luce di Dio che senza di lui ogni speranza nell’uomo è vana e smettendola di ascoltare sempre e solo l’istinto e il cuore, e qui rinnovo la mia stima imperitura a Rita Levi Montalcini:.
“L’uomo non è cattivo ma è gregario” ed è proprio per via del suo affidarsi irrazionale alle suggestioni del sistema limbico e delle emozioni lì prodotte. Quando stavamo sugli alberi, l’essere gregari era una virtù, oggi è un limite, perché la salvezza dell’umanità sta nell’essere razionali, non ragionare di pancia e buttarsi al seguito del primo che titilla il nostro istinto.”
E soprattutto auguro davvero la capacità di evitare di perdere risorse, tempo, energia ed emozioni in progetti a detrimento di tutti e di sè stessi, che non ce lo possiamo più permettere di pensare al Natale come abbiamo sempre fatto.
Buon Santo Natale a tutti, anche a chi non ci crede, che tanto gli arriva lo stesso.
Cin. Different.