Frutto delle idee audaci lungimiranti e innovative di Leonia degli Albizi che a metà del 1800 decise di portare sulle alte colline della Rùfina e Pomino uve francesi adatte al clima molto particolare della zona. Da allora si coltiva pinot nero anche se sono solo pochi anni che l’attenzione si è concentrata sulla sua valorizzazione. Dopo gli anni del Pomino Rosso (sangiovese e pinot nero) è oggi il tempo del pinot nero in purezza giocato in eleganza finezza e toni molto delicati.
Note di frutta di bosco, lamponi, fragole e floreale di rosa invitante, tocchi di spaziatura e note di legno delicati che anticipano un palato piacevolmente stuzzicante e compiuto. Equilibrio spostato su freschezza e sapidità e chiusura in dolcezza che appaga e disseta per un vino da consumarsi giovane e anche adatto a pesce e ad essere servito appena fresco attorno ai 14 gradi. Da noi alla grande su Ribollita rinforzata da ciccioli di grasso di cinta senese…