Già dalle foto queste uve e questi luoghi hanno un so che di particolare e anche ad assaggiarli permane una idea simile, come un qualcosa di grande in divenire ma non ancora del tutto compiuto. Perà la voglia di attenderli c’è, eccome.
Lambrusco di Modena DOC L’Albone Podere Saliceto (vrietà di Lambrusco Sorbara e Salamino) : Colore che ti rincuora e rinfresca già dal primo sguardo, con un vino che ti zampilla felice nel bicchiere. Accosti il naso ed è lui, squillante di lamponi e more, appena velato di una dolcezza floreale e scurito da note di miele di castagno e rabarbaro. In bocca scalpita e si fa sentire, scivola giù benissimo ma lascia una traccia inedita per molti lambruschi con una nota secca molto pronunciata e soprattutto una mineralità che sfocia nel salino. Bello il finale che regala anche senzazioni citrine prima di dissolversi nel fruttato maturo. Adatto a preparazioni sul grasso andante ma anche per una grigliata di rosticciane estive in riva ad un lago, se organizzate il bere lo porto io!
Argine Emilia Rosso IGT (Malbo Gentile, Merlot e Sangiovese) 2008 : bel colore vivo e vivace, naso un pò sovrastato dal merlot ma il malbo spinge bene sul floreale carnoso e la freschezza dell’insieme è notevole. L’alcol si avverte un pò e rende molto caldi i profumi sangiovesizzanti di amarena e frutta di bosco. in bocca il malbo si sente, vivacizza il tutto e lascia il merlot in un angolino durante la persistenza in bocca con una nota di caramello. Alcol in bocca si assottiglia, beva molto buona solo un pò polveroso nel finale.
Dei due il Lambrusco pare già più compiuto e a suo modo classico, ma l’Argine ha un potenziale interessantissimo nel dare una espressione di vino emiliano di una razza per ora sconosciuta.
ps.
Podere Saliceto fa parte de Il simposio dei Lambruschi, insieme ad altre interessanti cantine del modenese quali Pederzana, Villa di Corlo, Fiorini, Ca’ Berti, Paltrinieri, Fattoria Moretto, Francesco Vezzelli.