Il mondo del vino va verso lunghezza, eleganza, leggerenza e profondità, cercando di riscoprire il senso del terroir e dell’appartenenza. Dopo un 2009 così egoista, meschino e approfittatore, capace di tirar fuori il peggio dalle persone, tutto ciò che chiediamo al 2010 è di non farci assistere ad un altro anno di ballerine in equlibrio instabile ma qualcosa di finalmente davvero nuovo e capace di aiutarci in questi tempi futuri.
Che poi sia un’onda o una mattonella, poco importa, l’importante è che la gente smetta di ancorarsi al passato e provi davvero ad immaginare un domani “aumentato“.
Auguri…