La prossima scommessa della Bolgheri DOC è sicuramente il bianco e visti i tempi, il clima e lo stato dell’enogastronomia in occidente la tendenza a investire sui vini bianchi è da accogliere in maniera positiva. Questo Costa di Giulia di Michele Satta mostra come James riesca a interpretare il territorio in maniera bilanciata con un occhio ovviamente ai bianchi bordolesi (che nascono da semillon e sauvignon e spesso hanno margini di invecchiamento quasi paragonabili ai rossi) e dall’altro alla costa toscana con i suoi richiami aromatici e il suo clima.
Dal vigneto Vignanova e con un contributo importante di vermentino (70%) esprime bene il carattere floreale del sauvignon (30%) e i suoi rimandi erbacei pur restando dominante la componete fruttata di albicocca pesca e tropicale dell’uva italica cui non mancano i richiami di erbe aromatiche. Al sorso ha freschezza inattesa e anche un corpo non banale con masticabilità e lato umami e gessoso ben condotto a far valere il grande lavoro sulle fecce fini ad opera di James. Bel vino tuttofare ma esemplare su cecina e baccalà mantecato come nella nostra cena in Palagina a cura di Eros Ghezzo.