Da un vigneto su substrato molto ricco, nasce un Moscato di Noto molto raro e dal naso inconfondibile dove il miele di tiglio e la frutta tropicale secca sono bilanciati da un affumicato e una nota minerale quasi da Auslese della Mosella. In bocca si ripete il gioco con una freschezza e una mineralità capaci di rendere estremamente piacevole un vino dotato di ben 160 gr/l di zuccheri residui, di per sè difficili da controllare. Persistenza lunghissima e luminosa che racchiude nel sorso il sole di Sicilia e la particolarità dei vigneti di questa contrada. Davvero un piccolo tesoro mediterraneo, molto diverso da tanti Passiti di Pantelleria anche grandissimi.
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