Una risposta certamente più completa rispetto alle sempre troppo allarmistiche (poi sempre troppo ottimistiche) previsioni circolate questa estate e nelle settimane scorse in momenti dove è davvero difficile dare risposte certe. E anche se i primi veri responsi si avranno da dicembre in avanti alla svinatura qualcosa si può già dire. Lo facciamo grazie ad alcuni grandi enologi, vignaioli e agronomi italiani come Emiliano Falsini, Piergiorgio Castellani, Maurizio Iannantuono, Stefano Moscatelli , Roberto di Filippo, Philippe Mathias e Luca De Ferrari in grado con le loro aree di attività di spaziare dalla Francia e Piemonte fino alla Sicilia passando per Toscana, Umbria e Campania. Ecco le loro impressioni nel comunicato diffuso da PR – Vino:
Una vendemmia a macchie di leopardo, con zone che rispondono meglio ed altre che hannoqualche sofferenza in più. Questo emerge in un tour, che muove dal Piemonte fino allaSicilia, tra diverse aziende italiane e una voce dalla Francia.
Tutti concordi sul fatto che quest’anno è stato torrido, ma anche se questo clima hainteressato tutta la nostra penisola, non si può generalizzare e creare una previsione cheuniformi tutte le varie realtà, ma per fare un resoconto più generale, ci siamo rivoltiall’enologo Emiliano Falsini, le cui consulenze spaziano in molte aree della Penisola.«Il quadro è meno drammatico di come spesso è stato descritto – ci spiega Falsini- salvo situazioninell’entroterra Chianti classico, zone, quelle, che hanno maggiormente sofferto per la siccità. In questecondizioni difficili è stata molto importante la gestione del terreno, l’applicazione di tecniche per mantenerel’umidità e l’utilizzo d’irrigazione, che hanno preservato il terreno dall’inaridimento».
In generale, ha sottolineato l’enologo toscana, c’è poca uva: in Maremma quasi il 50% inmeno, in Umbria ed Emilia almeno un 30% e al sud per ora un 20% in meno, escludendoda queste previsioni l’Etna dove ancora non si è vendemmiato.«Qualitativamente – conclude Falsini – escluderei macchie di forte sofferenza per blocco di maturazione,a causa del caldo, si ha una qualità superiore. Quest’anno non ci sono bruciature sugli acini, néappassimenti o marciscenze, come quelle verificatesi l’anno scorso. Quest’anno il clima è stato caldo inmaniera costante ed uniforme e l’uva ha sofferto meno. Prevedo che sarà un annata forse più da rossi che dabianchi perché calda, ma nel complesso è andata bene, Soprattutto perché le ultime piogge hanno cambiatomolto lo scenario iniziale. Nel complesso la definirei un’annata migliore rispetto al 2011».
Se percorriamo l’Italia da nord a sud notiamo molte differenze. Claudio Fenocchio,titolare dell’omonima azienda a Monforte d’Alba, ci parla di un’annata buona ed un’estateperfetta,suggellata da queste ultime piogge che hanno pulito l’uva e sono stata una mannaper i nebbioli.
Spostandoci in Toscana, nella provincia di Siena, Luca De Ferrari, titolare dell’azienda Poderi Boscarelli, a Cervognano di Montepulciano, ci racconta di una vendemmia atipica eimprevedibile, con una maturazione a macchia di leopardo, che richiederà molta attenzione nella raccolta.
Il Moro di San Giovanni, comune di San Giovanni d’Asso, nella Val d’Orcia (che producesole uve bordolesi) e Colle Santa Mustiola, a Chiusi (che produce soltanto Sangiovese) andranno in vendemmia come di consueto soltanto ad ottobre.«Agosto siccitoso, che ha messo a dura prova e aveva rallentato la maturazione fenolica nella primaquindicina di agosto, ma un po’ le piogge dell’ultima parte di agosto e soprattutto aver seguito i principi dellacoltivazione naturale, che tende a lasciare la chioma fogliare rigogliosa, è stato provvidenziale, questa hacreato un ombrellone naturale, che ha protetto gli acini e le uve hanno raggiunto un buon livello dimaturazione, senza grossi problemi», ha dichiarato Piergiorgio Castellani, amministratoredell’omonima azienda che ha sede in Valdera e che vanta cinque tenute in Toscana, nellazona vicino a Terricciola e nel Chianti classico.
Per Maurizio Iannantuono, titolare di Podere La Chiesa, a Terricciola: «L’andamentoparticolare di quest’annata ha richiesto maggiore attenzione rispetto al solito in quanto il lungo periodo disiccità ha imposto scelte di lavorazione differenti rispetto allo standard. Prima che cominciassero leprecipitazioni il grado zuccherino era accettabile ma la maturazione complessiva dell’uva non soddisfacente e
quindi, la certezza di aver fatto un buon lavoro nel corso dell’anno li ha messi nella condizione di avere vignein buona forma e senza situazioni di stress, per questo hanno deciso di rischiare e di attendere fino alraggiungimento della situazione ottimale».
Da Badia di Morrona, sempre a Terricciola, spiegano chel’andamentoinvernale/primaverile era stato già particolare, con un fine inverno particolarmente secco edun inizio primavera molto irregolare, che aveva portato ad un ritardo nella crescitavegetativa. Per fortuna le piogge e le temperature più regolari verificatesi da Fine Agosto (efinora) hanno permesso di ripartire con slancio su una pianta comunque sana e le previsionidi questi giorni sono positive su un alto livello qualitativo, pur con delle rese mediamentedel 10% inferiori. ùIn generale, però, si riscontra un ritardo sulla tabella di marcia, avendoraccolto solo lo Chardonnay ed il Merlot delle vigne più giovani, per poi dedicarsi alVermentino e poi ancora ai rossi.
Nella Doc Montescudaio, a pochi chilometri dal mar Tirreno, le impressioni vendemmiali civengono da Stefano Moscatelli, enologo dell’azienda Pagani de Marchi, a CasaleMarittimo, Provincia di Pisa: «La vendemmia è iniziata con il merlot, riscontrando già un 50% inmeno, rispetto all’anno passato e così anche per il resto. La più scarsa vendemmia che abbia mai fattoquantitativamente, ma qualitativamente, molto buona. Ci parla di un vermentino splendido, anche sevendemmiato presto come tempo, nella norma. La vendemmia è anticipata ma l’uva è matura, anche se pocaper la siccità, ed avendo piovuto solo ad aprile, i chicchi sono piccoli».
In Umbria, si è riscontrata una vendemmia sicuramente anomala, come ci spiega Roberto di Filippo, titolare con la sorella Emma di una bella realtà a Cannara. Il periodo siccitosoha pregiudicato quantità e in molti casi anche la qualità. Ora le recenti pioggie hannomigliorato la situazione, ma se perdurassero potrebbero peggiorarla innescando marciumi.Scendendo al sud, in Basilicata, Pasquale Lunati dell’azienda Taverna, ci parla di unavendemmia anticipata (di dieci giorni, rispetto al 2011), iniziata il 18 agosto. La resa di uva –al momento – fa registrare una diminuizione di circa il 20% rispetto al 2011. Dapprima sisono vendemmiate le uve bianche Moscato, Traminer e Pinot bianco, poi i rossi, il Syrah, ilPrimitivo e il Merlot, poi il Montepulciano ed il Cabernet, a fine mese il Greco e a fineottobre l’Aglianico. Le uve sono sane, con la consueta alta concentrazione zuccherina: da 20a 23 gradi. In queste notti di settembre si registrano le prime escursioni termiche, tantogradite a chi come noi vuole esaltare anche il bouquet di ciascun vino.
Spostandoci in Francia, per la precisione alle porte della città di Lagrassenella regionedelLanguedoc-Roussillon, a Chateau Pech-Latt (azienda che produce vini bianchi,rosé, rossi e dolci a base grenache noir, ovviamente tutto Bio), Philippe Mathias, l’enologo,ci ha parlato di una vendemmia 2012, molto incoraggiante: «La quantità è leggermente superioreal 2011, sempre restando moderati, con meno di 40hl/ha. L’inverno è stato molto secco e abbiamocominciato la primavera con poca riserva di acqua nel suolo, eravamo molto preoccupati. Fortunatamente laprimavera è stata mite con temporali (senza grandine). L’estate è stata molto calda, ma non secca, con deipiccoli rovesci di pioggia all’inizio di luglio e fine agosto, che hanno permesso alle vigne di non soffrireeccessivamente il calore. Tuttavia ci sono state delle lievi ustioni su quei grappoli che erano in pieno sole. Lostato di salute è eccellente, la muffa stava minacciando alcune vigne verso maggio e giugno, ma siamo riuscitia tenerla sotto controllo. Ha comportato maggiori problemi ad agosto un attacco di eudemis, c’erano moltelarve, che ci hanno costretto a trattare alcuni punti e la situazione è rientrata. Ora raccogliamo i bianchi e lavendemmia dei rossi comincerà la settimana prossima, credo che sarà un’ottima annata se la meteo saràfavorevole. In generale le vigne sono belle e hanno un bell’equilibrio».
Bene, allora avremo buoni rossi!Io sono sommelier dal 2005 vivo e gestisco un piccolo B&B a Montevarchi sopra Mercatale Valdarno e ho notato una maggior consistenza di fogliame sulle viti, buono per riparare gli acini da questa siccità?
in effetti in una vendemmia come questa (ma anche quelle degli scorsi anni) seleziona chi sa gestire la chioma e chi no…sarà interessante vedere cosa avremo in bottiglia tra due – tre anni!