Argomento scontato, per oggi e per le mie quattro pagine mensili su Business People ovvero come l’Italia sia nata dal vino e come potranno essere fatti gli Italiani, proprio dal vino che li unisce e li colora. Usando la spedizione dei mille e le tappe più importanti, ecco un giro dell’Italia unificati da Torino a Teano passando per Genova, Toscana e ovviamente Sicilia.Non è difficile giustificare il rosso nella nostra bandiera se si pensa a quante vicende storiche dell’Unità d’Italia siano ino legera al vino. Il paese più grande esportatore al mondo del nettare di Bacco poteva essere stato battezzato con qualche altra bevanda? A ben vedere, anche solo limitandoci ai fatti inerenti la spedizione dei mille, ce ne sarebbdi storie ero da raccontare… Sul sito della rivista trovate l’articolo integrale ma mi piace riportare qui l’interrogativo finale…ovvero fatta l’Italia, fatto anche il vino italiano?
La forza trainante dell’Italia del vino è oggi tra il Piemonte e la Toscana e il Nord Est del Pinot Grigio e rossi veronesi ma per anni e in molti casi anche oggi, la grande produzioni vinicola meridionale è stata messa al servizio di marchi e prodotti del nord con grande via vai di autocisterne che da Sicilia, Puglia e Abruzzo giungono nelle regioni del centro nord per arricchire di colore, corpo e sostanza i vini.
Elemento che ripercorre alcune dicerie sul ruolo delle finanze borboniche per rimpinguare le casse sabaude ma interessante da interpretare in chiave futura. Se l’Italia vuole avere un futuro, nel vino come in ogni altro settore, è anche al meridione che deve guardare, come un immenso grande serbatoio di idee e potenzialità ancora sotto utilizzate nella loro unicità e forza.
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