L’Italia pare essere diventata una repubblica democratica fondata sulla Birra tante sono le storie piccole e grandi di birrifici che negli ultimi 10 anni si sono affacciati alla ribalta. Qualche travolgente successo ma soprattutto un fermento, e mai tale parola fu usata più a proposito. vitale che ha fatto nascere di punto in bianco una cultura brassicola nel nostro paese sempre più affascinato dal vino che dal “pane liquido”. Su Business People di Marzo oggi in edicola la prima parte di un tour d’Italia brassicolo tutto da provare!
In Italia la birra è sempre stata una questione industriale con le varie Peroni, Dreher e Forst (questa l’unica tuttora italiana rimasta fuori dallo shopping di grandi gruppi internazionali) con però un consumo piuttosto basso (27litri pro capite annuo contro i 66 della Spagna per intendersi) mentre la cultura moderna della birra “artigianale” italiana nasce in pratica nel 1996 con Baladin a Piozzo che oggi è diventata il faro, insieme al suo creatore Teo Musso, per tanti altri birrifici che sono venuti dopo (spesso lanciati e distribuiti da Musso stesso). Come cifre stiamo parlando di circa 250 birrifici artigianali italiani, la quasi totalità al centro nord con massima concentrazione tra Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. Le storie sono simili con piccoli birrifici che nascono attorno ad un pub che vende la birra in loco e poi piano piano tenta la scalata al mercato con l’imbottigliamento che raramente arriva a numeri importanti e decisivi. Nel pezzo (in edizione integrale su Business People online) parliamo di Lambrate (Milano), Montegioco (Piemonte), Via dei Birrai (Treviso), Olmaia e Bruton (Toscana).
Si parla tanto di enoturismo in Italia ma è altrettanto piacevole raccogliere aneddoti storie ed esperienze della birra in Italia tanto che non è poi così peregrina l’idea di fare un tour brassicolo d’Italia, perchè ogni regione in cui viene prodotta spesso trasmette alla birra, quasi come il famoso “terroir” del vino, una particolare caratteristica dovuta all’acqua, al cerale spesso coltivato in loco oltre ovviamente alla mano decisiva del maestro birraio che la produce, il tocco umano che caratterizza ogni produzione di rilievo.
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