Tra queste due foto ci sono circa 10 ore, 1000 bottiglie aperte, circa 5000 persone che hanno bevuto chiaccherato ascoltato confrontato e diquisito in modo allegro e in modo serio di vino, di vino toscano in particolare, Ci sono 120 produttori gentilissimi e disponibili venuti giù pagandosi un banchino e un sommelier pur di star a parlare con il pubblico con calma delle loro bottiglie, delle loro aziende e spesso del loro modo di vedere la vita e il vino. Chi viene dal Canada e chi da Roma, chi dal Piemonte o da Milano, chi dalla Germania e chi dal Giappone. Ci sono 150 sommelier dalle 13 province che non hanno mai ceduto alla stanchezza e hanno regalato una giornata bellissima a quanti hanno sfidato il freddo e sono venuti fino a Firenze per assaggiare un pò di vino.
Con calma, mai sopra le righe, sempre attenti alle novità , alle tradizioni, ai tradimenti dei vitigni e agli esperimenti più o meno riusciti di decine di enologi. Si sono sentiti un pò di concentratori, un pò di microbillage e anche un pò di rotomaceratori è vero ma quello che veramente trapelava dai bicchieri e dalle bottiglie che hanno invaso il Grand Hotel, era una vera e autentica passione per l’eccellenza, vera o presunta, ma comunque l’unico status a cui la Toscana intende mirare con il suo vino.
La strada è sempre difficile, e la sfida del mercato del vino è sempre più incalzante, ma se laToscana del vino è davvero fatta da queste persone, allora tutto è possibile!
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