Non è la prima volta che rimango sorpreso dai vini di questa regione ma sinceramente di fronte ad una riserva 2001, annata felice ma ormai un pò agèe, non ero proprio ottimasta in questo caso, seppure Lento sia ormai una delle cantine più affidabile del nostro meridione e non solo. E ancora soprattutto una grande espressione di terroir, prima ancora dei tre piccoli grandi vitigni che lo compongono ovvero Magliocco, Greco Nero e Nerello, forse mascalese, coltivate su “rocce calcaree frammisti a strati alluvionali di origine argillosa di tessitura fine e profonda”.Naso un pò terziario è vero, ma senza cedimenti, un ricco misto di sottobosco con frutta e speziatura dolce che mi ha ricordato quasi un Sagrantino di pari età ma con una freschezza quasi maggiore. Dicevamo frutta, sottobosco, mirto, alloro, qualche lieve sentore affumicato e un bell’insieme anche un filino austero. Poi in bocca la vera sorpresa con un’acidità ancora sana e vitale a bilanciare un alcol lievissimo (13%) e un corpo ancora presente. Bocca vivace quindi, molto più di quanto il naso facesse pensare e una piacevolezza di beva da grande vino, tanto da far impensieri la stessa serata, rivali ben più blasonati. Da abbinare e anche da meditare in una lunga serata estiva con la brezza del Golfo di Sant’Eufemia a portarci le note dello Stromboli visibile al tramonto in lontananza.
Una grandissima bevuta, ricchissima di mineralità e di sapore di Calabria, forse quella meno conosciuta, ma che vale ogni centesimo dei (pochissimi tra l’altro) euro che costa.