Un progetto ambizioso questo di Andrea Zingarelli di produrre un grande vermentino di alto lignaggio e capace di sfidare il tempo dalle tenute maremmane di Rocca della Macìe. Il progetto si inserisce a pieno nella svolta di questa azienda verso la qualità intrapresa negli anni 2000 e lo fa dedicando attenzione e profondità ad un vitigno troppo spesso usato in Toscana per vini ruffiani da spiaggia o poco più. Qui invece, complice il suolo (una vigna di 5 ettari su suoli di tessitura franco sabbiosa, con la presenza di arenarie quarzose) il microclima e l’uso francese delle fecce fini a lungo portano ad un vino elegante e distinto che si fa ricordare.
Naso piacevolmente agrumato e leggermente tropicale ma soprattutto dalle belle note balsamiche di erbe aromatiche come timo, mentucci e rosmarino e sorso completo ricco e umami con pienezza di gusto e salinità che ne equilibra il bell’estratto. Appena nato e nei bicchieri un poco giovane, sarà da seguire con interesse nei prossimi anni in bottiglia e nelle sua prossime uscite ma già così merita ampiamente la categoria “superiore” e un suo spazio tra i bianchi di riferimento alto in Toscana.