Non è la mia tipologia preferita ma ha sempre un fascino innegabile, la stout della Val d’Orcia ha tutto quanto potete chiedere ad una scura di rango, colore, schiuma (ovvero nessuna) e un affascinante naso tostato e cioccolatoso misto liquirizia che seduce subito. Soprattutto mi interessa perchè vorremmo cominciare a proporvela con la bistecca alla fiorentinia, ebbene si.Dicevamo del naso, dove si sentono anche richiami di caffè, ginepro, radici e ovviamente malto, tanto. In bocca la beva è strutturata e corposa, con una cremosità bassa rispetto ad un Guinness per intenderci ma una maggiore adattabilità al consumo durante i pasti. Finale equilibrato con inizio amaricante e chiusura chinata quasi dolce. Bella bevuta, senza dubbio.
E sulla bistecca i richiami all’amaro sono ridotti davvero al minimo, la persistenza è simile e sul grasso sfrigolante c’è un amore a primo impatto. Uno non lo direbbe, ma soprattutto con questi primi caldi, è un esperimento da fare (e rifare).
Rifermentata in bottiglia
Alc. 6% in Vol.
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