Non ditelo ad Henri Chenot ma per un’ora e mezza ho lasciato chi mi accompagnava nel bagno turco dell’Albereta e sono sgattaiolato via per andare a trovare un altro amico produttore, Michele Bozza, dinamico proprietario de La Montina di Monticelli Brusati, veramente quasi all’estremità orientale della Franciacorta. E amico lo è diventato in un momento speciale per me, ovvero a Londra giusto un anno fa Neve ovunque e nebbia ma il posto incantava comunque e soprattutto la bellissima Villa Baiana (ex casa natale di Paolo Sesto) cui la cantina sorge a ridosso. SEmpre notevole il numero di iniziative che Michele riesce a seguire, per non parlare dei mercati che riesce a procurarsi girando per il mondo, da Londra agli Emirati Arabi… Visita “di rito” alla cantina-museo di arte contemporanea e sorpresona finale…
Ovvero Michele che preleva da un cantuccio della cantina (in continua espansione sotto la collina) una bottiglia della “riserva di famiglia” ovvero una serie di millesimati dal 1988 ad oggi (i vini più premiati dell’azienda), degorgiati a suo tempo (ovvero circa 4 anni dopo la vendemmia) e lasciati a riposare così, come dimenticati in cantina. Ovviamente ci sono anche molte bottiglie che ogni anno rimangono sur lattes e vengono degorgiate periodicamente per studiarne l’evoluzione ma questo è qualcosa di diverso, è appunta una simulazione di quando si dice al cliente che “può comprarsi questa bottiglia e anche scordarsela in cantina”. Facile dirlo e farsi per un rosso o un bianco o una bolla estera, ma rischioso per la Franciacorta!
Apriamo con un pò di timore ma la bolla ci tranquilizza, vivace, dinamica, quasi numerose le bollicine. Il naso fatica un pò ad aprirsi e all’inizio è solo lacca, vermouth e iodio. Poi con l’ossigenazione ecco frutta bianca, pera e banana, un pompelmo leggero, accenno di zafferano e di nuovo iodio e minerale. In bocca è morbido e carezzevole ma non domo, accompagna piacevolmente il sorso e persiste a lungo. L’acidità non è di un giovincello, certo, ma ce n’è quanto basta per vivacizzare un bel corpo e una sostanza di frutto notevole. Scorrono via due-tre calici senza che te ne accorgi e ti metti a pensare che quando si parla di bollicina a tutto pasto, forse spesso ci dimentichiamo che converrebbe fare qualche prova del genere.
Per chi vuole (ma non garantisco che ogni annata sia così!) ogni anno La Montina fa uscire a circa 150 euro un cofanetto con 4 millesimi dello scorso decennio, scelta coraggiosa non c’è dubbio ma assaggiando questo millesimo qualche tentazione potrebbe anche venire…o almeno fa ben sperare che se la crescita qualitativa franciacortina continua come negli ultimi 20 anni, in futuro degustazioni come questa potrebbero diventare “normali”.