Un’azienda storica, fondata nel 1902 e che ha avuto un grande impulso di recente con l’ingresso in azienda dal 1997 della quarta generazione Tommasi. Da sempre identificatosi con la Valpolicella storica (nelle zone tra le più rinomate e prestigiose come “La Groletta”, “Conca d’Oro” e “Ca’Florian”) e l’Amarone che rappresentano comunque il prodotto di punta, ha cominciato da qualche anno a investire in altre zone DOC attorno a Verona (Soave, Lugana), Treviso (Prosecco), a Pitigliano nella Maremma Toscana e in Manduria (Puglia).
La famiglia Tommasi oggi sono Francesca, Paola, Piergiorgio, Stefano, Giancarlo, Erica e Pierangelo che si occupano delle tenute e dei vini mentre Barbara e Michela si occupano dell’ospitalità che riveste un ruolo sempre più importante.
Nel corso della serata avremo modo di conoscere sia i vini classici a base di Corvina Rondinella e Molinara che compongono la magia dell’Amarone e del Valpolicella, sia il Lugana, classico bianco del Lago di Garda e infine gli ultmi arrivati toscani che dalla zona di Pitigliano traggono sapidità e freschezza sorprendenti.
Parliamo del tema di questo mese con Piergiorgio Tommasi
Aneddoti, tradizioni e cultura del bere. Dai nostri padri a oggi cosa è cambiato nel modo di gustare il vino? Si stava meglio quando si stava peggio?
Tanto è cambiato nel mondo del vino. Una volta il vino era considerato un alimento che i contadini usavano anche per sopportare i lavori in campagna e poi si produceva in quantità limitate per il fabbisogno. Il sistema di allevamento e la quantità di piante in vigna erano ridicole confronto ora. Non si pensava minimamente che era il terreno a dare le differenze ad un vini. Oggi con 5000 piante/ha circa abbiamo capito che la competizione radicale porta la barbatella a scendere perciò a pescare quei minerali che fanno la differenza.
Una volta ricordo che oltre le damigiane e qualche bottiglia tappata a corona non si andava. Nel 69 con la costruzione della prima casa ( oggi casa dei Tommasi )e della prima parte della cantina abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino in 0,75 è iniziato le prime expo negli USA e Canada. Oggi il vino è una moda rispetto allora e tante volte diamo più importanza al packaging rispetto al prodotto interno ( non c’era concetto di brand ).
Ritengo che bisogna valutare un vino per la sua qualità ma bisogna cercare di capire e conoscere anche le persone che ci lavorano su questo vino, la sua interpretazione in base alle risorse anche che una azienda dispone: vigneti con exposiz perfetta, confusione sessuale, cura maniacale del frutto prima di entrare in pigiat ect.
Raccontaci una scena di vita di campagna che ha significato molto per te.
La scena che ricordo: durante gli anni 70 cioè da giovanissimo vivevo le giornate in cantina vecchia con mio nonno. Ricordo la fatica manuale che faceva per fare ogni cosa, lo stessi in vigna. Una volta la meccanizzazione non esisteva sicché ogni cosa veniva controllata volta per volta.
Scena: mio nonno entra in casa con le mani ghiacciate e stanche e mi fa una carezza in testa dicendomi : bravo bambino stai sl caldo e fai merenda. Tuttora ricordi che mi sono sentito molto piccolo malgrado la mia età e quel poco che potessi fare per aiutarlo.
Una tovaglia su un prato: quale vino e quale cibo mi porto per una giornata speciale
Il mio vino preferito è l’amarone quando comincia ad avere una decina danni. Bevuto in ogni occasione e con parecchi abbinamenti.
Vini in degustazione:
- Tommasi AMARONE della Valpolicella docg 2010
- Tommasi RAFAèL Valpolicella Superiore doc 2012
- Le Fornaci Lugana doc 2013
- POGGIO AL TUFO Vermentino Toscana IGT 2013
- POGGIO AL TUFO Alicante Toscana IGT 2011
Via Ronchetto, 4 37029 Pedemonte di Valpolicella – Verona T. + 39 045 7701266+ 39 045 7701266 F. + 39 045 6834166