Da Eataly Firenze è andata in scena la seconda delle tre degustazioni esperienziali che cercano di raccontare un vino assaggiando e annusando gli elementi reali che costituiscono i descrittori classici di alcune tipologie di vino. Stavolta in scena c’era la mineralità (tema dibattutissimo negli ultimi anni, vedi anche questo mio articolo su Business People e il convegno durante l’ultimo Vinitaly ospiti de Il Soave) con il suo corredo di profumi amplissimo e spesso incomprensibile ai non addetti ai lavori. Ma come mai questi profumi sono così importanti e così in grado di definire un vino come vino di qualità artigianale contadino e di terroir? Scopriamolo partendo da alcune ricerche neurofisiologiche…Qui il video che ha precedetuo l’assaggio di questi campioni “reali” di riconoscimenti olfattivi tradizionalmente legati al concetto di mineralità, appunto:
1 sale
2 sale affumicato
3 ginger
4 Melissa
5 tabacco
6 formaggio
7 canditi
8 mandorle
9 nocciole
10 arancio
11 minerale
12 pepe
13 sambuco
14 limone
15 timo
16 gas
17 dado
18 caffè dolce
19 terriccio