Ecco un luminoso esempio delle possibilità della glera questo Prosecco superiore metodo classico che nasce dalle Rive di Carpesica, uno dei cru in cui è suddiviso il piccolo grande mondo del Conegliano Valdobbiadene. La famiglia Bellenda con questo prodotto rende omaggio ai primi 100 anni di storia del prosecco ovvero prima dell’autoclave e lo fa presentando un vino suggestivo fine ma non scontato che cresce con la temperatura con note di frangipane, albicocca, pera williams, canditi, agrumi, nocciole tostate e pasticceria .
In bocca è terso come una mattina d’inverno e spiccano note speziate e una bollicina carezzevole che incanta davvero.La prima produzione di questo vino è stata riservata alla famiglia per celebrare un evento del 1961. Da uva Glera proveniente dalla zona di Carpesica con giacitura sud-sud ovest. Il suolo è argilloso calcareo, ricco dei residui di morena glaciale dell’antico ghiacciaio del Piave che scendeva dalla sella del Fadalto tra il monte Pizzoc e il monte Visentin. L’altitudine media è di 180 m s.l.m.. Il sistema di allevamento è misto, Sylvoz e Cappuccina, con una densità di impianto media di 4000 piante per ettaro. La vendemmia viene effettuata nella seconda metà di settembre e la resa media è di 80 hL/Ha. Il clima è temperato, con inverni freddi ed estati calde ma con buona ventilazione, non afose. Notevole è l’escursione termica, specialmente nel periodo estivo. Diraspatura e successiva pressatura soffice. Decantazione statica del mosto e successiva fermentazione in acciaio a 18-20 °C. Affinamento su fecce fini. Spumantizzazione con fermentazione in bottiglia per 4 mesi. Sboccatura e ricolmatura senza dosaggio. Successivo affinamento in bottiglia pe altri sei mesi prima della vendita.
Alcool 11.49% vol.
Zuccheri 4.13 g/L
Acidità totale 5.54 g/L
pH 3.11
Pressione 6.0 bar
Estratto 19 g/L
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Prima di bistecca e champagne in trattoria, Umberto Bellenda racconta la sua realtà in Conegliano Valdobbiadene e come oggi si sia solo a metà strada, forse, dell’espressione completa della glera e delle sue possibilità espressive sia come metodo martinotti che metodo classico