Ad esempio abbiamo imparato che approcciarsi alla degustazione di un grande prosciutto crudo non è banale e bisogna porsi in ascolto così come ci si pone di fronte ad un bicchiere di vino. Altro aspetto evidente a tutti quanto sia importante l’abbinamento anche in frangenti apparentemente semplici da gestire come un piatto di prosciutto e un vino da tutti i giorni.
Perchè la grandezza italiana a tavola sta anche in questo ovvero giocare tra corrispondenze sensoriali e d’amorosi sensi per realizzare esperienze caratterizzanti un modo di vivere. A Vinitaly il momento che Cormons ha dedicato al Crudo con i propri vini è stato curioso e avvincente e le aspettative erano variegate, come si evince da questo trailer girato al volo:
Il momento di degustazione si è rivelato molto interessante e didattico grazie a Davide Oltolini ci ha condotto dapprima alla scoperta della degustazione del prosciutto in genere:
L’abbinamento per eccellenza e per tradizione si è rivelato ovviament essere quello con il Friulano DOC di Cormons dal caratteristico profumo di mandorla al naso e nel retrogusto a duettare splendidamente con la frutta secca del prosciutto San Daniele.
Più particolare l’effetto con il grande 24 mesi Prosciutto di Parma di Gallina, un classico delle nostre tavole in una interpretazione gustosa rotonda e particolarissima nel suo genere:
Ed infine l’ospite d’onore, decisamente poco paragonabile per il prezzo piuttosto elevato, ma capace di regalare momenti intensi di piacere e soddisfazione, specie in unione con il Pinot Grigio di Cormons con una corrispondenza tra speziatura, acidità delicata ma ben presente e retrogusto cangiante:
Diamo per ultimo la parola al responsabile produzione di Cormons che traccia le conclusioni per noi, una grande successo e un grande interesse per il Made in Italy bianco del Vino, ancora una volta, segno distintivo del Cormonsstyle?