Durante l’annuale edizione della serata Krug & Dom Perignon in trattoria abbiamo avuto il piacere di riassaggiare dopo alcuni anni una edizione di Krug Grande Cuvée che ci era rimasta nel cuore fin dal momento in cui apparve sul mercato ovvero la 163eme Edition. Basata sull’annata 2007 (quindi mise en cave giugno 2008) è composta dal 73% di vino dell’annata 2007 (una percentuale tra le più alte mai utilizzate dalla maison) e per un 27% da vin de reserve. La composizione in termini di vitigni è 32%ch 37%pn 31%m per un totale di 183 vini da 12 vendemmie di cui la più vecchia è la 1990. Una delle ultime (forse l’ultima?) Grande Cuvée ad avere gocce di 1990 dentro di sè deve avere qualcosa di speciale.
A detta anche di tutti i presenti in sala e confermato dal nostro palato questa è forse la più incredibile e generosa da bere oggi (estate 2018), con tonnellate di frutta bellissima, canditi e nocciole, floreale, spezia in un equilibrio meraviglioso che incarna quello che la maggior parte delle persone cercano in Krug. Perchè sappiamo che quello che ci immaginiamo di Krug spesso è frutto di assaggi sparsi nel tempo in cui sostanzialmente abbiamo finora ignorato i millesimi di composizione delle cuvée stesse. Ma questa 163 ha davvero tanto stile e personalità, ricca di note dolci, corpose e di pancia con parecchio miele e mandorle, frutto con un bel senso di maturità che sfocia anche nel tropicale poi però non cede alla mollezza perchè una lama di acidità lo fa proseguire al palato e raffresca il sorso. Un vino completo e ricco che basta anche da solo a rivolvere un pranzo ma che si rivela ancora più straordinario se lo abbiniamo, come è successo nella nostra serata, ad un grande risotto al piccione di Paolo Gori. a sé stesso e non smetteresti mai di riversarlo nel bicchiere.