La questione è antica come le feste stesse ma ci preme sottolineare, e lo facciamo a lungo su Voilà di Dicembre in edicola, che non è una sfida, che sfida non può esserci ma due filosofie e due scuole di pensiero sempre più distanti e che hanno obiettivi diversi. I francesi sono un modello storico ma l’Italia ha saputo costruirne alcuni riferimenti propri e validissimi che stanno facendo breccia nel cuore delle persone di tutto il mondo.
Da una parte, Champagne, abbiamo il riferimento per freschezza e acidità e la capacità di unire note giovanili e impetuose di fiore e frutto alle note più complesse e biscottate e di frutto maturo nelle cuvèe, dall’altra in Italia il saper offrire godimento e diversificazione con una gamma di sfumature più elevata e note più calde, mediterranee e goderecce senza mai perdere di vista la freschezza complessiva. Quindi non fatevi distrarre dai titoli dei giornali e del web che saranno presto pieni di confronti e previsioni sul numero di bottiglie di bollicine stappate… e fidatevi del vostro gusto!