A dire la verità i suoi (di Berardino, deus ex machina del paradiso Terre di Conca) di maiali sono in questo momento a “fare sangue nuovo”, ovvero non vengono macellati ma si stanno riproducendo imparentandosi con altri al di fuori dell’allevamento originario per evitare troppa consanguinità. Ci si rivolge allora a macellai di fiducia ma il risultato non cambia a tavola. Il resto lo fa il terroir di RoccaMonfina, antichissimo vulcano ora un parco dalla terra fertile straordinaria che fa nascere ortaggi frutta e ognibendidio, compreso il vino che vanta già realtà qualitativamente grandissime (vedi Spada e Galardi) e altre che faranno parlare di sè.
Ieri sera pausa tra la Calabria e Firenze e pausa ristoratrice a dormire nel bellissimo agriturismo La Palombara in frazione Cave e cena obbligatoria da Berardino. Che dice di essere un pò in rimessa e a fine stagione e si scusa pure ma in realtà non vediamo di che cosa dovrebbe scusarsi… Verdura, peperoni e patate, melanzane alla poverella, zucchine in scapece, peperoni ripieni, cappelle di melanzane, ogni ortaggio è valorizzato e disposto con cura, da soli varrebbero la cena. Poi spaghetti pomodorini e peperoncini verdi, un classico ma sempre risolutivo in estate. Poi il polpettone con il pomodoro, la salsiccia al finocchietto e una monumentale “zuppa” di verza, patate e agnello. Una cena stupenda e verace, contadina nel senso più nobile del termine. In abbinamento una Falanghina Falerno del Massico di villa Matilde che gioca tantissimo sul fruttato pieno e una sapidità incalzante, dissentantissima, quasi un gatorade dell’antica Roma. Falerno Rosso (primitivo) Barone di Regina Viarum 2006, naso strano di alloro, origano, frutta secca, ciliegie marasche, nota affumicata, erika e lavanda, bocca un pò asprigna e tannino leggermente ispido, vino vivace e dall’alcol importante, un pò acerbo come vinificazione ma grandi potenzialità. Se potete, assaggiatelo il 28 a Castelvenere nella bella manifestazone sui grandi vini da piccole vigne organizzata da Luciano Pignataro.
Ottimo il Gallicius 2007 Tenute Adolfo Spada, versione “light” del Gladius tribicchierato e forse ancora meglio, beverino quanto un Aglianico può esserlo, fine, dal naso dolce di tamarindo e cassis, prugna, mughetto, leggero mentolato, tannino fitto e finale ricco. Berardino ci fa assaggiare anche un altro Galluccio DOC e questo del Podere Foglia è un vino semplice ma gustoso, con note di mora, prugna, liquirizia, fico maturo, arancia rossa, lieve in bocca con tannino leggero e corpo da tuttopasto.
Arrivano anche i dolci, una torta con uvetta e crema e dei dolcetti fritti con mandorle, davvero croccanti e quasi leggere sul finale.
Conto “forfait” 40 euro, panorama silenzio e fresco inclusi. E due chiacchere sul futuro dell’Italia gratis…a tavola da Berardino si fanno sempre incontri particolari, lo sapete ormai.
E a proposito, grazie ancora Luigi per avermelo presentato lo scorso anno!