Il classico Aglianico di Cantine del Notaio ha mostrato al mondo di cosa fosse capace questo vitigno su un terreno incredibile come quello del vulcano della Basilicata ormai tanti anni fa ma riassaggiarlo è sempre illuminante per capire se questo vitigno può avere un ruolo nel futuro del vino italiano.
A giudicare da questo bicchiere la risposta non può che essere positiva perchè i rimandi fruttati scuro (ribes nero, mora, confettura di mirtilli) e balsamici (verbena, lavanda, eucalipto) e speziati (zenzero, affumicato) sono sempre intrecciati in un vino che racconta un vulcano e una storia che valgono sempre la pena approfondire, soprattutto nel loro legame stretto con la gastronomia locale.
Uve: 100% Aglianico del Vulture
Vendemmia: manuale in cassetta nella seconda/terza decade di ottobre quando il processo di maturazione è ormai nella fase cruciale.
Vinificazione: macerazione di circa 10 giorni e vinificazione a temperatura controllata in acciaio inox e risponde ad un tipo e modello di lavorazione e tipologia di vino più “tradizionale”.
Maturazione: in grotte naturali di tufo vulcanico, in carati o tonneaux di rovere francese, per un periodo di almeno 12 mesi.
Alcool: 14,00% circa