Il millesimo successivo alla straordinaria consacrazione della 2010 al Marroneto è stato baciato da un sole bellissimo che altrove ha portato note molto marcate e mature ma qui invece si è convertito in eleganza e sottigliezza. Assaggiato oggi in chiusura di un bel confronto del miglior sangiovese degli anni ’10 è splendido, sottile appunto e balsamico, con note di timo e mentuccia, lavanda, amarena, ciliegie e cannella, fragole e rabarbaro, buccia di peperone, bocca ammantata di grazia e levità senza la profondità della 2010 nè la sua lungimiranza ma che da bersi oggi è una festa per il palato.
Ha traccia sapida e frutto dritto che allunga il piacere per diversi secondi, da abbinare e gustarsi a tavola con sue note dolci e calde ben supportate dal tannino scorbutico ma adeguato al corpo e struttura del sorso. Perfetto sul tegamaccio di porco in umido di Paolo Gori ma anche su una bistecca alla fiorentina come di deve.