Consueto appuntamento estivo con i progetti di Emiliano Falsini, uno degli enologi italiani più dinamici e poliedrici, capace di seguire cantine in luoghi molto diversi e distanti ma caratterizzati da avere elementi unici e irrepetibili al mondo e votati agli autoctoni come l’Umbria del Trebbiano Spoletino e del Sagrantino, la Sicilia del Nerello Mascalese e dello Zibibbo, la Maremma e i Colli Fiorentini del Sangiovese e del Ciliegiolo ma anche zone meno famose come il Pignoletto nei Colli Bolognesi. In particolare sotto i riflettori la nuova linea di vini “Anima Libera” costituiti da vini che portano la firma diretta di Emiliano ottenuti con le migliori uve di ogni DOC nelle migliori annate. Una condizione ideale per lavorare ma anche di grossa responsabilità visto che dai prodotti di un enologo ci si aspetta correttezza e pulizia formali estreme ma si esige anche rispetto del territorio. E lavorando con un marchio e non con un’azienda, si ha l’obbligo di scegliere di fare il vino solo se le condizioni sono quelle giuste.
Ecco la sequela degli assaggi:
Isolina Bianco di Pitigliano Sassotondo 20120
Terreni tufacei a Sorano (comune di Sovana) trebbiano toscano con poca malvasia poi greco e sauvignon, emerge nota fruttata del trebbiano decisa punteggiata da note degli altri vitigni appena accennata. Il risultato è un vino d’impatto in cui emerge il terroir locale, bocca pepata tipica ancora del territorio, rosmarino, erba cipollina, finale appena amarognolo. Bel carattere. 80
Manaresi Pignoletto Frizzante Colli Bolognesi Pignoletto Frizzante 11,5% www.manaresi.net
Di Fabio Bottonelli ma la gestisce sua moglie a Zola Pedrosa (leggete il bel pezzo di Stefano Tesi che li presenta), vinificato con brevissima criomacerazione in riduzione, autoclave per 3 mesi, pera e mela molto nitide, una via alternativa ad un prosecco con nota amarognola e ammandorlata evidente già al naso, bocca molto frizzante, piacevole con retrogusto deciso. 81
Enza La Fauci IGT Sicilia Bianco Case Bianche 2009
Zibibbo zona Faro, al naso si sente tutto il carattere dello zibibbo già dal naso dolcissimo e aromatico, note di cappero e di glutammato (fungo secco), iodio, mare e macchia mediterranea. Zibibbo in zona era coltivazione dominante specie su costa tirrenica da Messina verso Milazzo, in genere usata però a tavola e non per vino. Bocca salata quasi con finale citrino, molto grasso e corposo, disseta e mette voglia ma è sugli inizi davvero spiazzante. 80
Orizzontale Trebbiano Spoletino:
E’ una varietà storica della zona piuttosto distante da altri trebbiano nazionali già da forma grappolo, tralcio rotondo, grappolo bilobato, internodo corto, da sempre maritato ad alberi locali aceri chiamati bianchelle, molto interessante per sua capacità evolutiva, non è banale non è da bere subito, di quelli del centro italia quello che anche nelle annate più piccole è sempre degno di evolvere, meglio del Greco che si ossida più facilmente. Tutti ottenuti da criomacerazione, fermentazione bassa temperatura, qualche giorno o mese di sosta sulle bucce con il AdArmando che vi sosta molto di più ed esce l’anno successivo. Siamo attorno alle 200mila bottiglie in totale ma è un bel successo specie in loco.
Villa Mongalli Calicanto Trebbiano Spoletino 2010
Zona ciottolosa, terreni molto poveri, anticipo maturazione fisso, talco e floreale interessante, tiglio e gelsomino, accenno di pompelmo giallo e rosa quando sale su di temperatura, gioca sulla freschezza soprattutto e anche in bocca ha acidità impressionante che rafforza citrino, finale che accenna a complessità fruttata e speziata da scoprire con note idrocarburiche stile riesling giovanissimo, dovuto probabilmente proprio all’anticipo di maturazione. 81
Perticaia Trebbiano Spoletino Umbria IGT 2010
versante sud ovest di montefalco, selezioni su vigneti poi in parte sovrainnesto, naso fruttato pesca bianca e mela golden e floreale di contorno, in parte può ricordare da giovane un sauvignon ma poi specie in bocca rivela il suo carattere con nota pepata e sapida interessante. 79
Tabarrini AdArmando Trebbiano Spoletino 2009
Versante sud est più verso Spoleto, più argilla e più pesanti, molto tempo su fecce, naso personale molto pieno e deciso, purea di mele e miele di acacia, bocca giovanissima e spiazzante quasi salata con frutta in divenire ma che sarà interessantissima in evoluzione. 85
La battagliola Pas Rosè Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Vino spumante
autoclave charmat lungo per circa 6 mesi, colore non intensissimo, da aperitivo o poco più, naso elegante, ciliegia e floreale rosso, partenza è quasi sempre da mosto senza ancillotta o altre spinte, ne guadagna anche in bocca piacevole dinamico senza esagerazioni fumettistiche di altri simili, bel finale sapido con rimandi fruttatissimi. 84
Piaggia Rosato 2010 Viti dell’Erta Mauro Vannucci
Quasi tutto sangiovese, salasso da uva buona, viola e fragola, bocca placida e tranquilla alcol molto relegato in un angolo a favore di una piacevolezza estrema di beva, semplice e accattivante 78
Sassotondo Rosato Maremma Toscana IGT 2010
Sangiovese e Ciliegiolo, tranquillo e mediterraneo floreale, molto più interessante in bocca con territorio che viene fuori con note spezziate di pepe bianco e rosmarino oltre ad un fruttato di bosco mora e fragola davvero incantevoli. 80
BoccadiRosa Tabarrini Rosato di Montefalco 2010
Residuo zuccherino 5,6 grammi e 15% di alcol, mette subito le cose in chiaro, naso di frutta rossa e nera quasi mirtillo, rosa e lychees, in bocca si sente dolcezza e carattere del sagrantino, resi essenziali dalla vinificazione in rosa ed esaltati dall’alcol. Un vino sorprendente ma che rappresenta una via alternativa a tutti gli altri rosati forse anche di tutta Italia. Continuate le ricerche… 84
Anima Libera Emiliano Falsini
Morellino di Scansano 2009
sangiovese alicante e malvasia nera e ciliegio, cemento e acciaio, il più naturale possibile, da uve biologiche, vigne con qualche anno sulle spalle, naso d’impatto molto fruttato amarena e mora-mirtillo, bocca meno pronta, ancora in fieri ma sapidissima e di spessore, finale che lascia intendere una evoluzione interessante. 84, nell’idea di Emiliano vino semplice schietto e da osteria, in realtà sembrerebbe avere qualche ambizione in più…
Vino Nobile di Montepulciano 2007
Più vicino alla tradizione toscana, qui vino da sempre, dolcezza emerge dal bicchiere in maniera molto elegante e moderna, cenni di tostatura, bocca molto fresca tannino ben sviluppato e interessante, ricco di personalità, finale ampio e che torna di floreale e di lamponi, festoso. 87 Nell’idea di Emiliano deve esprimere eleganza compostezza toscana e in effetti la marcia è quella giusta. 86
Alma 3 Toscana IGT 2007
Sangiovese Montepulciano (che in toscana è presente da sempre come biotipo Pugnitello) e Colorino da azienda di Montelupo, zona spesso saccheggiata da tanti produttori di IGT di oggi di un certo spessore, azienda piccola che vende quasi tutto sfuso, l’idea di Emiliano è fare un IGT in salsa autoctona ma che si incanali sul filone dei vini molto fruttati e di spessore. Nel bicchiere è boscoso e appena selvatica, fruttatissimo dolce di mora e mirtilli , esplosivo con qualche sottolineatura di legno, liquirizia e tabacco, bocca morbida ma con vena sapida intrigante, si sente molto il montepulciano e la sua pomposità smorzata benissimo dalla freschezza del sangiovese e la levità del colorino. 86
Etna Rosso Vigna Favazza 2009
Terreno semplice, nerello e non si scappa, vigneto di Russo tutto ad alberello molto particolare 650mt slm da PassoPisciaro verso Randazzo, contrada Feudo di Mezzo , vinificato in proprio su spinta proprio di Russo decisione di fare un vino proprio, una parte affinata 6 mesi in giare di terracotta dell’Impruneta (già usate da Fattoria Belvedere con il Langravio e da Castello di Rampolla)…poi barrique. Il colore è splendido e caratteristico, giovane che sa di antico, bocca freschissima, in evoluzione ancora, vena sapida da versante nord, citrino ricco, fruttato borgognoneggiante da seguire nelle sue evoluzioni ma già dotato di gran carattere. 85
Poggio ai Chiari 2002 Poggio ai Chiari Sangiovese 100%
Colore ombroso ma non ancora granato, muschiato, boschivo, rosmarino, davvero intrigante e diverso, bocca freschissima sveglia pimpante, finale speziato liquirizia, umami e sottobosco, acidità e profondità insospettabile. 93
Avvoltore Moris Farms 2007
Porpora vivacissimo intenso e sfaccettato, chiodo di garofano, mirtillo e ribes nero, bocca fresca e fruttata, dinamicissimo e maremmano con una eleganza da sangiovese e un corpo appena internazionale. 90
Carmignano Piaggia Il Sasso 2009 DOCG
Solita esplosione di colore e profumi con il territorio che spinge su ribes rosso e nero, fragola e cuoio, in bocca ha freschezza nuova e fruttato divertente e brioso. Nonostante la solita opulenza, ha un diverso equilibrio e una beva molto più semplice che lo rende irresistibile. 87
Girolamo Russo ‘a Rina Etna Rosso 2009
Mandorla e frutta di bosco, tra lampone e fragola, incenso e alloro, bocca composta ma anche graffiante, citrino e molta acidità, ma anche profondità , gentile e dolce senza esagerare, alla fine vince sempre la schiettezza del territorio. 87
Girolamo Russo Feudo 2009 Etna Rosso
Leggermente più scuro e corposo, scheletro diverso, più maschile ma stessa classe. Acidità a mille, corpo delicato ma profondità superiore. NAso di lampone e selvatico, bacche rosse e nere, radici aromatiche, alloro e artemisia, finale di bocca succulento e sicuramente da tavola. 86
Piccola riflessione sul progetto AnimaLibera.
Di sicuro il progetto è affascinante e curioso e ha pochi esempi al mondo (salvo quello di un enologo spagnolo e qualche prodotto – orrore- “by Michel Rolland”). Se da un lato l’istinto primario è quello di rifuggere da vini dove il winemaker sia così in bella mostra, in realtà assaggiando i vini sembra quasi un ritorno al passato con una figura che assomiglia ai negociant della Borgogna o qualche vinificatore e affinatore della Champagne o ancora qualche master blender scozzese. Non si tratta infatti di vini che usciranno ogni anno ma solo nelle annate ritenute favorevoli, vuoi per caratteristiche climatiche vuoi per disponibilità delle uve adatte quindi non c’è da aspettarsi da ogni anno le stesse etichette sempre prodotte. Forse difficile da capire per il classico mercato enotecario o per la ristorazione ma interessante per un potenziale cliente straniero o anche solo un appassionato che voglia leggere alcuni territorio tramite una lente speciale di ingrandimento. Gli assaggi fatti mostrano scelte coraggiose a volte ma assolutamente diverse a seconda del terroir. In particolare ci ha colpito il coraggio di un vino come Alma3 e in genere il grande rispetto per il frutto e la capacità di farlo emergere sempre senza mai perdere di vista i mantra odierni della bevibilità e freschezza.