Coltivatori da centinaia di anni ma RM solo dal 1930, ecco un esempio mirabile di come la biodinamica e l’amore per la terra sappia rendere piena giustizia ai grand cru. 80% di pinot nero da Ay e un 20% di chardonnay da Choully disegnano un campo di fiori nettissimi di acacia, tiglio e biancospino su un tappeto minerale terroso e sanguigno classico di Ay. Il contrasto tra i due evidenzia le differenze e l’insieme è entusiasmante già al naso, in bocca è quasi travolgente. Ricco, profondo senza essere pesante, perlage fine e che riempie il palato. Finale agrumato, tostato e roccioso, davvero difficilmente dimenticabile, prezzo decisamente interessante tra l’altro.

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