Niente male come inizio! L’inaugurazione della nuova stagione di appuntamenti all’insegna del vino di “God save the Wine” ci ha visti per una volta seduti a tavola, come fanno gli amici di ritorno dalle vacanze, per raccontarsi le avventure dell’estate e organizzare le prime serate autunnali. God Save the Wine ha celebrato l’inizio del suo terzo anno di incontri con una cena da Burde, con l’insolito connubio tra piatti della tradizione toscana e bollicine metodo classico del Trento DOC: decisamente una sorpresa che pare abbia entusiasmato anche i numerosi produttori trentini presenti alla serata. Tutto merito delle ricette della Nonna Irene, che Paolo Gori ha proposto dalla sua cucina per gli oltre 130 commensali presenti.
Il via alla serata lo hanno dato i crostini di fegatini con gli affettati di Brude – prosciutto toscano, lardo, salame e finocchiona – con un calice dolomitico: Rotari Cuvée 28, fragrante e fresca con i profumi della frutta croccante di montagna e lievi note mandorlate sul finale.
Non poteva mancare la Trippa allo Zafferano, con il suo sapore intenso e leggermente speziato, a cui ha tenuto testa un calice di Altemasi Millesimato 2008, con una buona freschezza leggermente agrumata e una gradevole nota di lievito, che ha superato la non facile prova grazie alla buona mineralità.
La Ribollita di fine estate, una versione più delicata di quella che ci aspetta nei prossimi mesi, è stata accompagnata dalle vivaci note floreali e leggermente nocciolate del Trento Doc Opera Brut Millesimato 2008, un calice della Val di Cembra dalla piacevolezza spensierata.
Il calice di Letrari Brut Riserva 2007 si è rivelato molto appagante abbinato agli Stracci Pasta Fabbri al sugo svelto di Nonna Irene: una Riserva con 36 mesi di affinamento sui lieviti per arrivare ad una struttura dalla morbida eleganza con le note di crosta di pane e mele golden.
Il piatto portante della serata è stato il toscanissimo e speziato Ocio ai Fichi di Carmignano – papero stufato a lungo con i fichi, servito con i fagioli della tradizione. Una vera sfida per il Maso Martis Riserva 2006, bollicina dalla struttura importante ma raffinata le cui uve 70% di pinot nero e 30% di chardonnay, sono affinate parte in acciaio e parte in barrique prima di riposare sui lieviti per oltre 48 mesi, beneficiando di una complessità aromatica dalla frutta esotica alla pasticceria secca, con una buona mineralità e persistenza.
Infine il dolce di stagione per eccellenza, la Schiacciata con l’uva, abbinata al Tridentum Brut Rosè di Cesarini Sforza: un Trento Doc dal bouquet intenso di fiori, agrumi e piccoli frutti rossi, da uve Pinot Nero in purezza. Un calice rosato acceso e brillante, perfetto per chiudere la serata alla scoperta di una denominazione che è sempre più sinonimo di qualità per lo spumante italiano.
God Save The Wine in questi anni in riva all’Arno ha mostrato al mondo del vino che c’è una terza via, e vogliamo percorrerla di nuovo insieme a voi in questa nuova stagione di calici ed eventi che rispecchiano la nostra filosofia del bere di qualità, senza sofismi e paroloni, ma con la curiosità di scoprire i luoghi e le persone dentro ogni bicchiere!