Gianni Molti e la sfida al Relais Trebbiolo

E’ un momento vivace a Firenze e dintorni con (finalmente) un pò di novità. Stasera è stata presentata la sfida di Gianni Molti, già chef del Don Chisciotte a Firenze e alliveo di Marchesi è già chef stellato all’Antica Hosteria di Todi per una ristorazione che sappia unire le esigenze gourmet a quelle dei tanti turisti internazionali che accorrono sempre numerosi sulle colline subito sopra Fiesole, a Molin del Piano in questo Trebbiolo Relais dalla vista magnifica. Qu, sul sito personale di Gianni, trovate le sue creazioni più significative e la sua poetica in cucina.

Serata con molte proposte, senza un particolare filo conduttore se non quello ovvio di mostrare una serie di temi e di piatti che troveranno posto in due menu differenziati, uno tradizionale e uno gourmet con soluzioni più particolari. Per esempio molto intriganti (mi hanno raccontato che sono arrivato un pò tardi) le “sensazioni di mare” in apertura e anche l’ottimo Sorbetto di mela con olio extra vergine e cristalli di sale, saporito, dissetante e con un gioco di contrasti molto ben costruito. Anche meglio la Tartara di Chianina selezione Simone Fracassi con maionese di fichi e senape, speziata e intrigante al punto giusto con la carne davvero esaltata dalla senape ben dosata soprattutto in un rimando dolce-piccante con la marmellata di arancia proposta nel piatto.

Più convenzionali il risotto con un pregiato Riso Ecorì Carnaroli con parmigiano di capra di Ivan Quadri e Tagliatelle all’uovo Pasta Caponi con battuto di Chianina al Chianti Tartufato. Grandissimo invece il piatto di carne in chiusura, dalla cottura a bassa temperatura, saporitissimo e speziato alla perfezione, un Grigio del Casentino selezione Vall’Olmo con purea di patate all’olio nuovo. Qui la carne davvero ottima con grassellino saporito viene esaltata dalla cottura leggera e ancor di più messa in evidenza da un ottimo abbinamento con un vino di Montecucco, dalla Azienda Agricola Parmoleto un Sangiovese,Cabernet, Montepulciano (Sormonno 2005) dalle note speziate e di macchia mediterranea che erano davvero un tutt’uno con il Grigio, caldo e avvolgente ma con una bella freschezza di sangiovese maremmano (peccato ne producano solo 2000 bottiglie!).

In apertura degustazione dell’olio della Tenuta, ovviamente chiamato TrebbiOLIO, dolce e profumato con piccantezza appena accennata e bella nota calda nel palato, molto più lieve rispetto a tanti classici oli toscani moderni, forse per una bassa percentuale di frantoio, decisamente adatto alla cucina di pesce e con cottura leggera tipica di Gianni.

E per finire ecco proprio Gianni , intervistato mentre prepara il dessert (che la mia commensale Fiamma vi recensirà al mio posto che sono dovuto scappare), che ci invita nella sala gourmet del Relais a partire da subito per provare le sue specialità in questo posto affascinante che ha avuto il coraggio di scommettere su una cucina creativa laddove invece basterebne rifugiarsi in una comoda cucina toscana per continuare ad avere un discreto pubblico internazionale.

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