Il vino bianco italiano è il vino più venduto al mondo e batte anche gli storici cugini francesi da sempre nostri rivali in campo enoico. Nel numero di Business People in edicola incontriamo i due campioni assoluti del bianco del nostro paese ovvero il Gaia & Rey di Angelo Gaja e il Cervaro della Sala di Antinori per capire come si costruiscono due miti dell’enologia oggi. Le vittoria del nostro bianco può essere un’affermazione che sorprende in un momento dove tutti parlano di bollicine e rosè come i nuovi trend globali ma che riflettono bene la realtà di un affare da 1,287 miliardi di euro l’anno (secondo i dati Nomisma Wine-Monitor). Un successo che deriva in parte dal cambiamento climatico (è più adatto a stagioni calde) e all’approccio femminile alla bevanda che ama i bianchi perchè non sono presenti tannini o sostanze amaricanti…ma non solo!
E’ ancora più sorprendente il fatto che in Italia sia il vino più consumato e lo sia anche nel Regno Unito con gli Stati Uniti in rapida crescita trascinati quasi sempre dal Pinot Grigio ma anche dalle altre varietà autoctone (verdicchio, fiano, le varie vernaccia, greco, inzolia o ansonaco, vermentino, trebbiano di lugana, garganega, cortese, grillo…). Ma soprattutto è una leva fondamentale per l’export del prodotto enologico made in Italy. E se parliamo di leve per il vino bianco italiano non possiamo prescindere dai due vini che hanno dimostrato al mondo che l’Italia non fosse solo un paese di vini rossi beverini e adatti alla tavola ma anche di grandi vini bianchi adatti all’invecchiamento, anzi che proprio con la permanenza in legno e in bottiglia si esaltassero in maniera eccezionale. Questi due vini sono a base chardonnay, vitigno francese, ma che da sempre è il benchmark delle aspirazioni bianche di una nazione che produca vino. Lo è stato per California negli anni ‘70, per l’Australia e SudAmerica negli anni ‘90 e lo è stato anche per l’Italia negli anni ‘80.
Vi aspetto in edicola!