Un vino particolare, un bianco con la “testa da rosso” come dice Lorenzo Bagnoli de La Leccia che ce lo introduce. Da uve trebbiano rosa (con piegatura del tralcio prima della vendemmia manuale che porta concentrazione) e uso sia di legno (barrique) che acciaio, ha colore carico e ricco e profumi di canditi, floreale giallo, pesca e refoli mediterranei e balsamici davvero piacevoli.
Sorso di sostanza e impatto, ottimo anche su carni e i dolci non dolci della tradizione toscana come castagnaccio e simili. Da provare anche sui crostini di fegatini…anche se stavolta Paolo Gori ci ha abbinato una crostata di zucca sfiziosissima.