Concentrazione e carattere per questo cru inaspettato di Fabrizio Dionisio che affianca il famoso Il Castagno e lo esalta per alcuni aspetti giocando su appunto concentrazione di aromi ma anche finezza di tannino e struttura complessiva. Note di ginepro, menta, cassis, pepe nero ma anche viola, floreale di rosa bulgara, bergamotto e china che al palato si concentrano in mille sfere di sottile piacere tannico che fa capire la struttura e la solidità di un vino destinato ad evolversi in maniera stupenda.
Ma anche oggi, comunque a cinque anni dalla vendemmia, è un piacere abbinarlo al Capocollo di Maiale di Paolo Gori.