Non è roba zozza, è “solo” un altro blog USA sul vino che scopro cone le sempre più interessanti interviews di Fermentations ma secondo me parecchio geniale, soprattutto nel modo in cui si presenta. “For a long time, the problem with wine has not been pairing it with food, but rather with words. At Château Petrogasm, we evaluate and describe wine by departing from the traditional methods of review. In doing so, we hope to provide a valuable tool for wine drinkers by using colors, sketches, photography, and other visual media in order to convey both the intrinsic components of a particular wine along with a general impression of it. Wine is art, drinking it should be too!”
In pratica, valga il claim del blog, ovvero “Per molto tempo, il problema del vino non è stato l’abbinamento con il cibo, ma con le parole“.
Per risolverlo, il buon Benjamin Saltzman di Chateau Petrogasm si mette lì e per ogni vino cerca un immagine, un disegno, una foto, un quadro, insomma qualcosa di visivo che possa descrivere un vino e, quando anche non ci riesce, comunque ci fa riflettere su come sia arduo parlare di vino con le parole che appaiono su di un monitor. Mi pare che esperimenti simili gli faccia ogni anno la nostra Daniela Scrobogna che per il Bibenda Day ogni anno descrive la sua cinquina di vini mediante paragoni con compositori (memorabile il Mozart di Ornellaia 1998), pittori e artisti vari. E mi torna pure in mente l’interessante tesi di una mia cliente, Cinzia di SenzaFiltro, che aveva portato alla laurea uno scritto sul Pinot Nero e tutti i modi per descriverlo SENZA berlo.
E ditemi se questi immagini non vi smuovono qualcosa…
2005 Inama Soave Classico, Veneto, Italy
2004 Querciabella Palafreno, Tuscany, Italy
2003 Fattoria di Felsina, Fontalloro, Tuscany, IT
E dato che la vista per noi conta così tanto, non è che per caso avrà ragione?