Un vino che ha fatto discutere prima ancora che se ne fosse aperta una bottiglia vista la forma iconoclasta e provocatoria in una terra di rossi classicissimi. Anche il blend è considerata un’eresia in una terra di 100%… e invece ecco che Mauro Daniele mette a punto un vino molto piemontese con gli elementi del frutto inconfondibile del dolcetto che si sposano con la grande frutta rossa e nera della barbera e alimentando il suo tocco affumicato con alcune note di rosa e tabacco della componente di nebbiolo.
Se al naso il nebbiolo è minoritario in bocca sale in cattedra dettando un bel ritmo ad un vino che oltre ogni descrizione vuole essere puro e semplice piacere senza troppi pensieri e lo fa alla grande con una spigliatezza da vino quotidiano senza rinunciare a velleità da vino più importante.