Devo perdonare che arrivo così tardi a commentare un evento sempre bellissimo ed emozionante come il concorso più ambito per noi sommelier italiani ovvero il Trofeo Franciacorta Miglior Sommelier d’Italia , qualcosa che ho sempre seguito con entusiasmo e dovizia di particolari (qui l’archivio dei concorsi). Ha vinto Dennis Metz quasi a sorpresa nel senso che finora non era mai entrato nel terzetto finalista in genere viatico al successo futuro. Sugli altri gradini del podio, continua a funzionare alla grande la Scuola Concorsi Toscana che ha già visto campioni succedersi nei trionfi con Daniele Arcangeli e Valentina Merolli entrambi campioni toscani degli scorsi anni. Da qualche anno i concorsi sono cambiati e sono particolarmente felice nel vedere che sono stati introdotti in giuria alcuni giornalisti e opinionisti che ci aiutano a riflettere (come fa Francesca in questo bel post) su come siamo percepiti dal mondo esterno al nostro. E soprattutto sono felice perchè finalmente viene valutata anche la comunicazione del vino piuttosto che la sua “semplice” analisi come avevo chiesto in una intervista dopo l’ultima volta che fui in gara, a Catania nel 2008).
Contro tecnicismi ed estremizzazioni dell’analisi sensoriale, finalmente chi vince vince anche perchè sa trasmettere emozione e passione, dote fondamentale di un sommelier, sia un campione da palcoscenico che, molto più importante, un campione in sala tra i clienti di un locale e ogni giorno nel lavoro costante continuo della comunicazione del vino a qualsiasi livello.
Unica nota negativa la partecipazione molto bassa (solo 8 semifinalisti) nonostante il montepremi piuttosto goloso…impegnamoci di più per portare sempre più ragazzi a provare i concorsi, da sempre una garanzia di crescita per loro e per l’associazione stessa.