Siamo sulla montagna di Simonsberg che prende il nome da quel Simon Van de Stael che dette l’impulso originario alla viticoltura sudafricana. Zona in genere più famosa per i rossi bordolesi ma fresca e con sottosuoli interessanti per dare vini minerali e rocciosi. La Cantina fa parte di una specie di comune, un esperimento sociale ancora prima che colturale. Dal punto di vista aromatico non è immediato il varietale , pare più un mix tra chardonnay e riesling. Nota piccante tra rafano e zenzero più affumicato da terreno argillo con lieve floreale e fruttato molto lontano dai nostri esemplari. In bocca lo zucchero è piuttosto basso e infatti in bocca l’effetto è molto secco al confine dell’amarognolo ma comunque molto godibile e con un suo equilibrio. Sorprendente nel finale perché rivela una interpretazione internazionale e misurata del Gewurztraminer che ne dimostra le capacitià di dare vini bevibili e semplici nella loro piacevolezza senza gli eccessi. 88