Fino a pochi giorni fa non sospettavo dell’esistenza di una Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica (STOREP) e meno che mai sospettavo che tra questi studiosi ci potessero essere appassionati di vino e di “Vino da Burde“. Ma come tante piccole storie dietro ai blog (e anche loro ne hanno uno, bravo Alessandro!), sono felice di aver conosciuto questa branca dell’Economia che si occupa di tracciare corsi e ricorsi storici e di studiare come nella storia la politica e l’economia siano sempre stati strettamente allacciati.
Riuniti a Firenze per il VI convegno Internazionale, ieri sera ho potuto godere di qualche notizia e anticipazione di alcuni dei risultati delle sessioni del convegno. In attesa dei comunicati conclusivi, possiamo certo dire di vivere in questi mesi un momento sicuramente unico e stimolante, difficile ma che vede davvero la ragione e l’economia umana messe a dura prova. E uno di quei momenti dove trovarsi insieme davanti ad una bistecca e del buon vino (Rosato dall’Empoleswe, fattoria di Piazzano, Chianti Classico Sant’Angelo e Morellino Guicciardini) aiuta non poco a ricompattare animi e intenti.
Per chi è curioso di cosa sia la “economia politica” ecco come ce la spiegano nel loro sito:
“L’Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica (Storep), costituitasi nell’ottobre 2003, ha l’obiettivo primario di promuovere, valorizzare e sostenere la sensibilità degli economisti verso la storia del pensiero economico nella didattica e nella ricerca e ne favorisce più in generale la diffusione.
Esiste in Italia e in Europa una rilevante tradizione di studiosi che fanno teoria ancorando la loro ricerca alla idee e alle scuole del passato, con cui spesso si confrontano criticamente anche sul piano metodologico ed epistemologico. Questa sensibilità “storica” da parte di questi economisti è testimoniata non solo da un gran numero di qualificate pubblicazioni, ma anche da una didattica, che mette spesso in luce i principali dibattiti e le controversie che hanno accompagnato l’evoluzione della scienza economica.
La necessità di un tale approccio si è ulteriormente rafforzata, soprattutto negli ultimi decenni, in cui sta diventando sempre più necessaria l’esigenza di approfondire la comprensione dei fenomeni economici attraverso l’indagine delle teorie del passato. Attualmente dunque esiste un’area abbastanza vasta in cui la ricerca di teoria economia – o anche di politica economica, o di economia applicata (compresa quella svolta con metodi quantitativi) – e la ricerca di storia del pensiero economico si sovrappongono. Non sempre questa realtà viene riconosciuta e accettata per quanto meriterebbe, sia da parte di quegli economisti che seguono (in piena legittimità) altre metodologie, sia da parte di quegli storici di professione che sembrano ambire ad avere una impossibile esclusiva nell’indagine di storia del pensiero economico. “