Arriva la bella stagione e ogni scusa è buona per accendere un fuoco e cominciare a cucinare in una sorta di ritorno alle origini dell’uomo cacciatore. Ma rispetto alla preistoria oggi abbiamo decisamente più scelta riguardo ai vini che possiamo mettere insieme alle nostre prelibatezza sulla griglia. Su Business People di Aprile oggi in edicola trovate molti spunti interessanti direi…
Ecco quindi a voi cinque preparazioni classiche con alcuni optional che rendono la ricerca del vino giusto più stimolante e appetitosa grazie alle idee e alla competenza di Gianfranco Lo Cascio fondatore del blog BBQ4all e autore del libro di ricette gratuito “Griller Gourmet”.
Sulla rivista trovate ad esempio la Bistecca alla griglia con lemon-garlic butter e purè rustico. Per il vino ci vogliono i grossi calibri che serbavate da un poco di tempo o che volete mettere alla prova appena comprati…per esempio un classico Barolo come quello di Vietti , il cru Castiglione 2009 etereo e balsamico, oppure il sempre ottimo Galatrona 2009 merlot in purezza dal Valdarno di Petrolo con il suo naso di resina e cardamomo, mirto e macchia, e soprattutto una bocca soffice che coniuga intensità rigore frutto e sapidità, ideale per togliere succulenza dal palato e rilanciare negli aromi.
Qualcosa anche per i vegetariani possono essere i Carciofi cotti nella brace, riempiti con un trito di aglio, foglie e gambi di prezzemolo, olio extravergine, chicchi di sale grosso e pepe. Una buona idea un vino come il Fiano di Avellino 2011 Vitis Apianus di Cantine Astroni ricco e suadente con nota di mela Golden e alchechengi in evidenza contornata da lieve nota vulcanica e pepata. Se invece volete rischiare il rosso unica via il Pinot Nero e andiamo in Trentino con il delicato Pinot nero Bottega Vinai 2010 Cavit da vigneti tra i 300 e i 450 mt slm suoli morenici, dal fruttato molto fine e rosso tra ciliegia fragola, mandorle e fichi, un poco pettinato ma accattivante e piacevole oppure quello della piccola cantina “naturale” Vallarom Vallagarina 2007 speziato e fruttato nordico, rosso screziato di nero, pepe nero e tabacco, bocca sapida rotonda e carnosa.
Spazio anche alle carni bianche con il Petto di pollo in crosta di mandorle con insalata di rucola, finocchio e arance. Piatto molto potente ma al contempo equilibrato e delicato pur non essendo eccessivamente sofisticato, richiede vini di personalità e carattere come l’alsaziano Marcel Deiss Mambourg Grand Cru 2008.
Se amate le bollicine francesi, qui sopra risulterà perfetto lo Champagne Charles Heidsieck Brut Rosè, particolarmente delicato e suadente, con naso che stuzzica tra ribes rosso melograno cipria e floreale delicato, note balsamiche e anche tanta pasticceria tra crema, vaniglia e pan briosciato. Se invece su carne amate solo il rosso, potreste regalarvi una delle poche magnum rimaste di Tenuta San Leonardo Terre di San Leonardo 2009 un vino davvero notevole (prodotto in quest’annata con le uve migliori della Tenuta dei Marchesi Guerrieri Gonzaga perchè non è stato prodotto il vino bandiera “San Leonardo”) con note di amarena squilanti e ben presenti, speziatura delicata e soprattutto una capacità di dissetare e appagare davvero rare.
Ancora carne “quasi” bianca e visto che magari dopo averlo riscoperto a Pasqua c’è tornata voglia di agnello ecco una versione dell’Asado de tiara, ovvero costolette di vitello tagliate trasversalmente, scottate a fuoco alto sulla griglia, poi avvolte nell’alluminio e lasciate intenerire a fuoco dolce per tre ore.
Tra i rossi vediamo benissimo il Già 2012 di Fontanafredda “Vino Libero” alla seconda volta sul mercato dopo l’esordio del 2011 con un naso pienamente dolcetto e un gusto con più profondità armonia e piacevolezza non artefatta, per un vino di appena 12 gradi e con un equilibrio in effetti più naturale. Tra i bianchi fatevi un regalo come il Domaine Leflaive 2007 Puligny Montrachet di nocciole e agrumi, dall’impatto sapido cangiante e smerigliato, luminoso e con tratti oscuri, fragola e ribes bianco , respiro solare, anima dark, finale leggiadro e intenso.
Per gli esotici, ecco lo shish kebab di tacchino e pancetta, ovvero di cubetti di tacchino e pancetta marinati in yogurt greco, zafferano, aglio, menta e succo di lime. Le aromatizzazioni che chiamano un vino come Il Pollenza Porpora IGT Marche 2010, diretto e immediato, godibile e piacevole con un naso intenso e ricchissimo di tante note dolci e fruttate. Per i più gourmet provate ad andare in Germania con Heymann-Löwenstein Uhler 2007 Schieferformation Roth Lay da vigne di età media di mezzo secolo esposte a sud, un vino dai profumi canditi e nocciolati, zenzero, fieno e tocco quasi di legno e vaniglia, glicine e ginestra, pesca e papaya in confettura, bocca che si allarga e stupisce per equilibrio e complessità che si svela poco a poco con note di pietra focaia e resine nobili, miele e canditi. Infine un Beef Pinwheel con verdure e formaggi cremosi acidi .
Sui quali mettiamo un vino croccante come il Ka Mancinè Beragna Rossese di Dolceacqua 2011. Se il vostro formaggio non è poi così acido e tagliente, potete anche provare una grande bollicina di Franciacorta come il Gatta Franciacorta Brut Base 2009, 35 mesi sui lieviti, dosato pochissimo quindi diretto e sapido, asciutto e nervoso con una discreta estrazione , finale floreale e fruttato citrino e mandarino come retrogusto.
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