Il vino dedicato alla Chiave, simbolo dei Riccardi proprietari di Villa Saletta nel rinascimento, è una bella sintesi dell’unione della toscanità del sangiovese al lato inglese attuale proprietario della tenuta. Quindi spazio oltre al 50% di uva autoctona a merlot, cabernet sauvignon e franc che qui però hanno un lato fruttato ricco, mediterraneo e balsamico che lo discosta molto dai modelli francesi più erbacei.
Viola candita, arancio rosso, fragole in confettura, ribes nero e mirtillo con traccia di caramello, sorso importante e corroborante con rivoli balsamici a ingentilire un finale di bella lunghezza. Per esaltarlo meglio scegliere carni bianche come quelle di Cinta Senese preparate arrosto da Paolo Gori completate da caprino e asparagi.