Forever young

Scomodiamo gli Alphaville stavolta, o almeno andrebbero scomodati per questa magnum c (Il Sodaccio 1985 di Montevertine) capace di riassumere in sè tutta la grandezza possibile remota e forse non più replicabile di un terroir tra i più grandi al mondo, facendone semplicemente uno dei miei assaggi migliori di sempre.  Ma assaggiare degustare ed esaminare alcuni tra i più rappresentativi Chianti Classico 1985  con l’Enoclub di Siena di Davide “Brozzi” Bonucci ha portato molto in luce e aperto molte questioni che forse ancora aspettano di essere risolte.Intanto ecco le bottiglie coinvolte, nel filmato di presentazione…

  • Montevertine Riserva 1985
  • Cannaio Montevertine 1985
  • Sodaccio Magnum Montevertine 1985
  • Caparsino 1985
  • Bellavista Ama 1985
  • Rancia Felsina 1985
  • Sodi di San Niccolò 1985
  • Castell’in Villa Ris 1985
  • Monteraponi 1985
  • Brunello di Montalcino Il colle 1985

Non ho sottomano le note di degustazione anche perchè ho potuto partecipare solo a tratti però alcuni degli “highlights” me li sono gustati a fondo. Da dire che i tappi hanno quasi dimezzato l’analisi tra un paio di armillaria mellea vera e altri casi di tenuta non ottimale (e qui già apriremmo una parentesi…). Tra le bottiglie superstiti molta discussione tra le due ottime Castell’in Villa  e Bellavista, sontuosi morbidi e succosissimi, al limite della identificabilità come Chianti Classico.

Personalmente li ho ritenuti grandissimi, godibili e  a tratti entusiasmanti con soprattutto una bocca carnosa di ciliegia davvero faticosamente attribuibile ad un vino di 25 anni fa. Grandissima la prova di Montevertine con il Cannaio esclusiva Pinchiorri a venire di un soffio prima della Riserva 85. Fuori gara ma monumentale, bevibile, elegantissimo e ricco ogni oltre immaginazione il Sodaccio , cru ormai perduto aziendale. Tra gli altri bella prova de i Sodi con la malvasia nera a dare spezia inusuale e affascinante.

Un gran bel pranzo, ricco di spunti e di accanimento filosofico e concettuale su quello che dovrebbe essere davvero un Chianti oggi, il rimpianto dei vecchi vigneti e dei cru (oggi Montevertine non vinifica più i singoli cru per via di reimpianti e scelte commerciali condivisibilissime ) rimane un interrogativo angoscioso: saranno capaci di vini di questi anni di arrivare in queste condizioni ai 25 anni di vita?

Forse no ma la colpa non è dei produttori…scopritelo nel video:

Aggiungo oggi (25.1) le note di Davide sulle bottiglie e già che ci sono lo ringrazio per le bellissime parole spese sulla nostra cucina.

Dal Forum dell’Enoclub:

Dopo un paio di interessanti bolle italiane offerte da Roland, partiamo con l’orizzontale tematica. Alcuni tappi tribolati, anche un certo rischio conservazione da mettere in conto. Tutto come da previsioni, ma direi che alla fine la campionatura è stata esaustiva e significativa.

Chianti Classico Caparsino 1985 – Aperte due bottiglie. La prima è brodosa, non rappresentativa e certamentemeno espressiva di quela bevuta da Cecchini. La seconda bottiglia è migliore ma comunque non decolla.

Chianti Classico Monteraponi 1985 – Le prime due bottiglie sono tappate. La terza è valida, un base senza molto corpo, scarico.

Sodi di San Niccolò 1985 – Grande conferma. Vino vitale e mobilissimo, molto tipico. Caffè, tabacco. Se possibile anche superiore a quello bevuto dal Cecchini. Bella persistenza, grande impressione. Straordinaria tenuta e mobilità, anche diopo due gg dall’apertura. Equilibrio, finezza, profumi tipicied alcool mai in eccesso. 95/100

Chianti Classico Riserva Castell’in Villa 1985 – Meno strutturato del Sodi, tende a sedersi durante la degustazione. Certamente una buona lunghezza e una discreta persistenza, con finale austero. Terziari piacevoli negli assaggi dopo due gg, carne e cuoio. 91/100

Montevertine 1985 – Buon attacco, tipico, si riconosce l’impronta territoriale. Balsamico. Finale medio. Si scarica negli assaggi dei giorni successivi. 90/100

Chianti Classico Riserva Rancia Felsina 1985 – Marsalato, bottiglia non rappresentativa, peccato! N.G.

Chianti Rufina Riserva Selvapiana 1985 – La vigna dell’attuale Bucerchiale. Una certa dolcezza, più filiforme degli altri. Se ne riconosce la diversa provenienza. Piacevole, di media persistenza. A bottiglia aperta, virsa su terziari non troppo invadenti. Cuoio. 92/100

Chianti Classico Bellavista Castello di Ama 1985 – Buona acidità e certamente una buona tenuta e un ottima piacevolezza di beva. Si sospetta un saldo di merlot. Criticato per la non perfetta messa a fuoco dal punto di vista della tipicità. 91/100

Cannaio di Montevertine 1985 – Fantastico! Caffè pieno. Molto balsamico. Riempie la bocca con decisione. Presenza e territorialità. Una conferma ogni volta. Peccato che la botiglia finisca subito… 94/100

Il Sodaccio di Montevertine 1985 . In magnum. Si fa largo con bella struttura, brioso e vitalissimo, ancora caffè e tabacco. Sanguigno e terroso, molto persistente. Negli assaggi successivi, si presenta via via più scarico. 93/100

Inoltre…

Brunello di Montalcino Il Colle 1985 – Integrità. Frutti rossi maturi. Media struttura e persistenza. Ottima evoluzione a bottiglia aperta. 92/100

Montepulciano d’Abruzzo Emidio Pepe 1984 – Carbonica in evidenza all’apertura, molto tipica della sinuisoide temporale del Montepuciano (sia Pepe che Valentini). Andrebbe atteso nel bicchiere per ore. Ha una giovinezza che stupisce. Si beve con piacevolezza, sempre mobile. Dopo due gg è straordinario: teso, ancora equilibrato tra alcool e acidità. Ha un’austerità da grande nebbiolo. 93/100

Clos Baudoin Vouvray Poniatowski moelleux 1990 – Bianco dolce della Loira. Attacco molto zuccherino e progressione lieve e floreale. Finale medio. Un buon prodotto. 91/100

In autunno proseguiremo con l’indagine sui chiantigiani 1985, ci sono altre bottiglie da testare…