Il nome deriva dal profumo di fiore della vita che in Champagne si può annusare con piacere a maggio e gli venne dato dal suo creatore Richard Duval Leroy ai primi del 1900. Una maison antica (fondata nel 1859) ma che ha sempre giocato su quantità e volumi più che su finezza almeno fino agli anni ’90 quando la signora Claude rimasta vedova decide di impostare in maniera molto diversa la produzione. Investe in qualità e ricercatezza, assume e struttura l’azienda al femminile (oggi il 45% dei dipendenti sono donne compresa la chef de cave Sandrine Logette-Jardin).
Questo Fleur è indicativo dello stile Duval Leroy di oggi con le sue note agrumate splendide e saporite, pompelmo, mandarino, note di talco e mentolo completate da nocciole, zenzero e tocchi di spezie orientali il tutto condito con gesso e note di petricore di bello chardonnay della cote de blancs.
Sorso sottile e delicato ma profondo e complesso quando lo si abbina con perizia. Da noi stupendo su Lasagne di San Lorenzo con peperoni e pancetta ma anche con la Bistecca alla Fiorentina ha sfoderato una grinta insospettabile al primo naso.