Questa settimana vogliamo raccontarvi una storia di Champagne che abbiamo scelto per la nostra carta dei vini, una interpretazione affascinante del terroir champenois. Jean-Marie Bandock ci regala con “La Seduisante” un vero e proprio mosaico enologico dal Grand Cru di Bouzy. Immaginate un puzzle composto da 11 parcelle diverse, dove ogni tessera contribuisce alla complessità finale del vino. L’assemblaggio è un capolavoro di precisione: Pinot Noir che spazia dal 2015 al 2018 (con il 41,5% dell’annata 2017 come spina dorsale), completato da uno Chardonnay del 2017 e 2018 che aggiunge luminosità e tensione. La particolarità? L’affinamento in ceramica grigia piastrellata, che regala una purezza espressiva straordinaria.
Ma lo Champagne è anche storia di famiglia, come quella di Leriche Tournant a Vandières. Dalla fine dell’800 con Victor e Maria, passando per l’enologo Fernand nel 1902, fino ad arrivare a Isabelle e Benjamin che oggi guidano l’azienda con i loro 7 ettari distribuiti tra Vandières, Trélou-sur-Marne e Festigny. Una viticoltura naturale, certificata HVE dal 2018, che privilegia l’inerbimento e minimizza i trattamenti. E con Antonin (21 anni) e Gaspard (17 anni) già si intravede il futuro della maison.
CHAMPAGNE GRAND CRU LA SEDUISTANTE BRUT S.A.
– 80% Pinot Noir – 20% Chardonnay
– Assemblaggio di diverse annate (2015-2018)
– Affinamento in ceramica grigia
– Dosage: 8 gr/l
Perfetto con il Capocollo di Cinta senese alla brace, castagne e mandarino di Paolo Gori