Wine Tastings in English (subtitles)

For our foreign customers, some of our videos subtitled in english with the Overstream Service. Enjoy!

Andrea Gori e Stefano Chioccioli: il Sangiovese nel mondo al Simposio Internazionale ARSIA a Firenze

Nonostante le 150 persone presenti non è stato comunque possibile accogliere tutte le richieste di presenza a questa (spero) interessante degustazione che ha messo in evidenza il comportamento del Sangiovese nel mondo e le sue reazioni ai diversi terroir e tecniche di vinificazione. Stefano si è occupato della parte tecnica mentre a me l’onore di curare la componente edonistica. Degustazione faticosa (soprattutto per i ragazzi della Delegazione di Firenze in servizio, bravissimi!) ma stimolante anche per chi è abituato tutti i giorni ad annusare questo vitigno perchè comunque non smette mai di stupire per vivacità di comportamento e carattere che viene fuori nei momenti più inaspettati…

Vi riporto qui alcune note per ciascun vino (filmati ho qualcosina ma stasera non ce la faccio proprio a metterli su, perdono!), promettendo da subito che cercheremo di bissare qualcosa del genere prossimamente in ambito AIS o qui da me da Burde! (altro…)

The full Monty: e chi sarebbe quello che vive di “Brunellopoli”?

Secondo il Cav. Rivella, ormai lo si sa, sarebbe il Franco nazionale, ma ricordate il caro vecchio Monty Waldin, ex uainruaiter autore di una lettera che se presa appunto alla lettera demolisce ogni mattoncino del mito del nostro amato Brunello? Eccovi proprio lui nel suo show personale, quasi un reality, in onda su Channel 4. Una triste e disperata storia di un povero scrittore di vino che pianta tutto e insegue il sogno di coltivare una vigna biodinamica nel sud ovest della Francia perchè a Montalcino una cattiva multinazionale glielo impedisce (parole sue).

Ci sarebbe da commuoversi, prima però vorrei vedere i dati di odiens del serial e soprattutto vorrei capire come mai la famosa lettera su Montalcino di cui ha parlato mezzo mondo è spuntata fuori proprio ad Agosto, giusto un mese prima del lancio TV della serie…altro che guerilla marketing! Ah se poi volete sapere come va a finire c’è pure il libro.

I Cavalieri Jedi del vino a Montecatini: David Gleave e il Terroir tasting

Per un Master of Wine il concetto di Terroir è un pò come la Forza in Star Wars ovvero un sottile fluido che attraverso la terra arriva e permane nel vino e ogni tentativo di degustazione e di creazione del vino è riconducibile a leggere e far ritrovare in un bicchiere il concetto appunto di terroir. Terroir che è, nelle parole appunto di David Gleave, fondatore di Liberty Wine,  udite giovedì 12 e venerdì 13 (alla faccia delle superstizioni) al Croce di Malta a Montecatini, “Soil, Climate, Aspect, Luminosity, Ventillation, Diurnal variation, Grape variety” ma anche il modo con cui l’uomo interviene su questo ovvero “Temperature, Cuvaison, Oak, Cleanliness, Bottling“. Da questo “statement” abbiamo discusso per un pò su come da questo assioma si possono derivare la quasi totalità degli aspetti che caratterizzano un vino e la sua descrizione. Si può essere più o meno d’accordo su questa vision ma vi assicuro che ieri, soprattutto attraverso le numerose degustazioni alla cieca effettuate (qui tutte le foto dei vini) il concetto è risultato davvero chiaro, anzi “bright” (cristallino?) .

Molto interessante anche l’illustrazione della scheda di degustazione dei “master” con alcune voci da noi poco considerate come la stima del prezzo, il carattere dell’acidità e la valutazione della qualità del tannino, davvero utile.

Ieri con Cristiano Cini, vicecampione nazionale, altri sommelier e membri della GEN nazionale (tra cui Antonello Maietta)  e delegati da tutta Italia (Isole e Sud Italia compresi), abbiamo affrontato la degustazione bendata di una serie di vini che differivano praticamente solo per il terroir appunto, a parità di pratica enologica e vitigno. E così ci siamo trovati davanti a due Sauvignon Blanc, uno NeoZelandese della Delta Wines,  e uno del nostro Collio, ovvero quello di Sgubin e le note di profumi e le sensazioni “on the palate” non potevano essere più diverse. Però, wow, ero riuscito a beccarli entrambi come provenienza, addirittura indicando proprio Collio per l’Italiano e Marlborough per il neozelandese.

Stesso discorso per il confronto sul Syrah, stavolta Australia Adelaide Hills Shaw Smith “contro” il nostro illustre Cortona Tenimenti d’Alessandro Il Bosco. Anche qui,  a dispetto dei pregiudizi (miei compresi!) che vedono gli Australiani densi marmellatosi e carichi vengono sfatati da un croccantissimo e fresco syrah (anzi Shiraz) pepato bianco con un colore incantevole e un palato delicato e fresco, davvero accattivante. Al cospetto di questo Australiano, il pur notevole “Il Bosco” arrancava un pò e pareva l’australiano di turno…tant’è che quasi nessuno lo aveva votato come Italiano o europeo. (Ovviamente io avevo votato il primo come Syrah sudamericano e il secondo come un Barossa Valley).

Ultima degustazione della mattinata e tocca a due blend a maggioranza Cabernet con Chasse Spleen 2003 contro (di nuovo) Australia, un interessantissimo Culeen Diana Madelein 2004 che ha surclassato l’illustre bordolese con una eleganza di frutto e spezia quasi inaudite (per me) in un vino australiano a base cabernet. Certo che la Margaret River è ben poco conosciuta ma merita davvero di essere ri-scoperta da molti IMHO. Io avevo optato per un Cabernet Sangiovese sullo Chasse Spleen (tipo Tignanello per dirla tutta) e per un blend bordolese cileno per il primo (stile Don Melchor di Concha y Toro).

Altre prove nel pomeriggio, ancora più interesanti con 3 “Chards” immediatamente riconosciuti come tali dalla platea ma quando siamo andati a cercare di individuare i terroir di provenienza…sul Cote de Beaune quasi tutti sicuri di essere nel Nuovo Mondo, un sacco di Chablis per il Sanct Valentin (l’unico che invece ho riconosciuto al volo come altoatesino) e ancora Francia per il notevole HellFire Bay Australiano. Insomma, vatti a fidare di un “innocuo” Chardonnay!

Gran finale con la chimera di ogni terroirista che si rispetti ovvero il Pinot Noir, la morte nera di ogni degustatore sedicente esperto, che ha messo affiancati Alto Adige, Martinborough e Borgogna.  E qui nonostante abbia da poco finito di bere 50 Pinot Neri altoatesini e neanche un mese fa proprio sua maestà Ata Rangi (ma il 2002) ecco che riesco a riconoscere solo lo Chambolle Musigny 2006 di Boisset mentre sparo su California per il Mazzon di Gottardi e un bel Chambertin Premier Cru per il neozelandese. Imparo quindi che il profumo tipico della spezia altoatesina è davvero riconoscibile e che la felce di sottobosco è tipica dei Pinot Noir della Nuova Zelanda (del resto basterebbe guardare la maglietta degli All Blacks!). Su Chambolle Musigny mi ha aiutato una recente degu dalla Heres che ne aveva portato alcuni campioni a Prato ma direi che su Pinot Neri così giovani non è mai facile indovinare la provenienza.

Conclusione di giornata consolante sulle parole di David che ci assicura che il riconoscimento alla cieca di un vino è “based on luck more than skill” e che in realtà per professionisti come i Master of Wine (e anche direi i sommelier) è molto più importante sape attribuire un prezzo ai vini piuttosto che dire di che vino si tratti.

Complimenti all’AIS per la bella e interessante iniziativa e per avermi invitato, e a Roberto Bellini per l’ospitalità in quel di Montecatini, sempre di alto livello.

A quando la prossima? mi devo rifare subito, quel Sangiovese nello Chasse Spleen grida vendetta!!!

WBW # 42 Italian Wine in 7 words: Dievole Chianti Classico Certosa di Pontignano DOCG 2005

Good and challenging theme this month from Spittoon and their WBW turn. An italian win described in ONLY 7 words…
Must be that we are worldwide famous for our talkativeness and willing to speak to anyone anytime anywhere about everyhting comes in our mind?
Well, let’s try…but I assure that for us is harder that for everyone else in the world!

Dievole Chianti Classico Certosa di Pontignano DOCG 2005
Faded Violet Around An Ancient Fruity Abbey
certosa pontignano
certosa pontignano

Video Tasting with subtitles: Corbaia 2001 IGt Toscana

corbaia 2001Some months ago, Wine Spectator said that this supertuscan was only “Full-bodied, soft and round. In-your-face style. Slightly overdone this year. Best after 2005.”
I have to admit that this “overdone” and “in your face” are not really correct because the wine we tasted last friday was absolutely perfect and was worth more than 88 points!
But hear and see for yourself…even for a sommelier it’s not easy to hide when you really like a wine you are tasting!
Click here for the video tasting with english subtitles

WBW 38 : Portuguese Table Wines with Caveats!

This time we are at Catavino with the hard theme Portuguese Table Wines with Caveats!. For achieving bonus points I discovered here in Oldenburg, Germany, two wines I never heard about (only in my study books!) and never tasted like a Ribatejo and a Bairrada. I tasted the famous Quinta da Logoalva Da Cima Reserva 2001 made by Afrocheiro Preto, Castelao Frances, Cabernet and Syrah and the outstanding Marquis de from Bairrada made of the misterious Baga grape. lagoalva
For the Lagoalva, I drunk the wine with a german goulash withouts spices and with bacon-knodel. The wine was a Reserva 2001 and was still fresh and acid so the fat of the knodel was perfectly balanced and the alcohol (13,5%) and the tannins present but not so hard, were ideal for the liquid from the goulash. The smell remembered me the one of a young brunello.
lagoalva
Notes of cherry, black pepper, vanbilla and cinnamon, leather. Then some other more typical warm wine notes like plum and strawberry jam.
The taste was not so hard as I thought with good and gentle tannins and a fruity finish n which was more present Afrocheiro or Periquita than the Cabernet or the Syrah. Definitely not bad, even for a 18 euro (I bought it in a shop in Germany).
vidigal vinho verdeNot counting for this WBW I managed to taste a “infamous” VinhoVerde, from Vidigal, made only of Alvarinho and I must admit that was really fresh (almost carbonated) and with a pleasant taste of apple and citrus. Here too, not bad at all for a 4,5 euro wine.
The other red one Portoguese wine I tasted was more interesting for it was the not so common Bairrada DO with the Marquis de Marialva Reserva 2001. marialva1. This time I found a stranger wine, lot less international than the other with an aroma ten times less for intensity. But the lack of aroma was well balanced with a wonderful and full taste of good wine with a strong body, well balanced tannins and a fruity, yet simple, finish. I found the Bairrada maybe a little bit less complex at the nose but a more honest wine in the palate. Just about the different you can taste between a good old school Chianti and an internatial Chianti made of Sangiovese and Merlot (that I HATE!).
This bairrada had smells of cherry, of blackcurrant, of sweet tobacco and a strange violet smell that reminded me of Tuscany. The aromas were maybe more typical of a warm climate than the Lagoalva but I found this wine interesting for its strange feeling and mixing of the smell with the tasting.
At the end of the day, the Lagoalvo was almost perfect (89) and smooth wine for everyone taste, but I must admit that I found more honest, interesting and, in my not so long experience, more “Portuguese” than the other.
but for explaing this I thing that CaTavino is more useful than me!
marialva

Oreno IGT Toscana 2004 video tasting with subtitles

oreno Here it is, our 2004 champion, the highest italian wine in the Wine Spectator 2006 Chart of the top 100 wines. In that ranking the 2003 was rated 95 points and reached number 5 in the rank. This 2004 for us is even better with powerful and seductive aromas of fruit and spice, tons more elegant than the 2003 counterpart.
But, hear and see for yourself in our video wine tasting!

Dievole Broccato IGT Toscana 2003 wine video tasting

broccatoAnother Supertuscan, this time made with Sangiovese Cabernet Merlot and a little bit of Petit Verdot. But this time we have a light and enjoying wine, not too concentrated and simple to drink and to make food pairings with. Click here for the wine video tasting subtitled in english!
Merlot and Cabernet unites for giving a good wine for evenings with aroma ranging from jelly bean merlot and black currant and red pepper for cabernet sauvignon. But the jelly bean here is not so strong to make flee the merlot haters all over the world…

Carl Reh Riesling Auslese 1989 wine video tasting

carl reh rieslingThis started as a joke from my wife’s parents…but it ended like a good and formativa tasting! It’s always difficult to find good and old German Riesling due to a too recent discovery of the fantastic aging possibilities of this grape variety. Here it is how it was! Shiny and deep gold color. On the nose lime and ceddar mixed with sagebrush and pine sap. On the palate, golden apples, ginger and minerality, apricot, raisins and a sweet note of honey.
Click here fot the overstream subtitled wine video tasting!
The fruit is still very present and gives the wine an unexpected vitality. A lot of acidity left makes a good balance with the low alcool (8%). A great body gives a sensation of complexity and fruitness to the wine but in the end it gives a good example of what it is “mineral” for a german Riesling. We tried to drink with fresh pasta and zucchini but we preferred it with the sweet zuccotto ice cream cake that we tasted after the pasta. Look out in Germany for wine like these, often they comes out with a vary affordable price since in German they prefer to drink younger (and not so fantastic well balanced) Rieslings!
And if you ask for a good start, try Mosel Saar Ruwer in the beginning and when you are ready, check out for the fantastic Rheingau Riesling, expecially the one with the Erstes Gewaechs label on the bottle…
Note for the not-so-german, “Erstes Gewachs” stands for “Grand Cru“.
riesling color

Frescobaldi Mormoreto IGT Toscana 2003 wine video tasting

mromoretoHere we are with a “typical” Cab-based supertuscan, this time coming from an ancient DOC like Chianti Rufina. Here Frescobaldi produces the world famous Castello di Nipozzano Riserva and the cru Montesodi based mainly on Sangiovese. But the terroir here has proven to be good for another grape variety like the Cabernet Sauvignon, here as its best yet a little bit too young…(will be perfect in 2-3 years)
Click here for the Mormoreto video tasting subtitled in english!
Sempre un grande vino da Frescobaldi questo Mormoreto che piacerà a tutti gli amanti del Cabernet Made in Tuscany…per tutti gli altri sapete cosa aspettarvi…mirtillo, more, marmellata e una certa eleganza che ha bisogno di un paio di anni di affinamento in più. Comunque per essere un 2003, suona fresco e delicato, per niente facile con quel caldo!