Icchè mi succede

Velenitaly visto dai Tedeschi: Winzerblog vuole sapere da noi

Uno dei 10 blog del vino più seguiti al mondo, ovvero Winzerblog (ovviamente in tedesco) si fa alcune domande cui sinceramente non saprei rispondere, prima di chiosare che lo scandalo nel Brunello ha semplicemente a che fare con l’avidità e i soldi e poco altro.

In pratica:

  1. che senso ha adulterare il vino con tutta quella roba (acidi, diserbanti) che l’Espresso dice essere presenti nel vino GDO?
  2. che senso ha elaborare artificialmente un vino fatto così quando ce ne è talmente tanto invenduto? Non sarebbe più facile cambiare l’etichetta di un vino e il prezzo invece di produrne altro? O davvero ne beviamo così tanto?!?
  3. cosa farà l’Italia adesso che non ci sarà l’esposione di Chernobyl perchè tutto il mondo non ne parli? (nel 1986 lo scandalo metanolo fu quasi “oscurato” al di fuori del nostro paese dalla nube tossica russa)

Se qualcuno mi risponde, traduco il tutto e spedisco in Germania… tanto con la loro stampa è notoriamente inutile dialogare. Intanto già se si traduconoil post di Lizzy una idea se la fanno.

Pascal Chatonnet speaks about Sangiovese (e di quanto capisce quando il Sangiovese gli risponde…)

Parlare con Pascal Chatonnet è sempre una esperienz. Del resto da uno che segue aziende nel Medoc (Cos d’Estournel) in Cile (Viña San Pedro), Argentina, in Spagna (Vega Sicilia!!!) nel Rodano (Chateau Beaucastel) e altre sparse nel mondo, fa sempre piacere sentire cosa ha da dire riguardo al Sangiovese. L’ho talmente “nauseato” con ‘sta storia del Sangiovese della costa (Suvereto e simili) che venerdì a cena si narra che avrebbe inseguito qualcuno brandendo due forchette dicendo di non poterne più… Ma del resto, in tempi dove il Sangiovese 100% viene ritenuto superato come concetto come dovremmo prendere un enologo consulente francese che ci dice che vorrebbe proprio provare a farlo, e non a Montalcino? Mi spiace non aver avuto tempo di sottitolare ma quando dice che “il Sangiovese gli parla da due anni e solo ora sta cominciando a capire cosa gli vuole dire” è tenerissimo.

[coolplayer width=”240″ height=”190″ autoplay=”0″ loop=”0″ charset=”utf-8″ download=”1″ mediatype=””]
Pascal Chatonnet e il Sangiovese
[/coolplayer]

Vinitaly vs Velenitaly in diretta grazie ai Blog! e a YouTube

Prima che li facciano chiudere ‘sti blog (e leggendo qua qualche sospetto viene, nel senso che alla fine diranno che questi blog andranno regolamentati in qualche modo…) vediamo un pò quanto possono servire e di come YouTube non venga solo rammentato per stragi studentesche e scandali vari:

diretta eventi live da Vinitaly da Vino24.tv

la diretta “alternativa” a la KelaBlu

La storica dirett Berlucchi orchestrata da Max Cochetti

il blog di Zliani che aveva cominciato con un certo stile a parlare di Brunello e su cui tuttora se ne parla approfonditamente

lo sfogo di un grande direttore contro il suo editore

“la risposta di un piccolo collaboratore al direttore della grande testata cui collabora. L’editore non c’entra nulla.”

Claudio Martini parla di Brunellopoli

E qualche giornalista ganzo che non parla di scandali e veleni! E addirittura una rarità, ovvero qualcuno che parla (e in modo interessante) di vino…

Dal canto mio, vedrete cosa sto facendo sul reportage su Kela, su Vino24 e già una galleria di immagini varie rubate nei corridoi veronesi. Per il mio contributo invece agli eventi del Vinitaly, mi sono occupato di Sagrantino di Montefalco e devo dirvi che non mi aspettavo tanta partecipazione, sia da parte della stama italiana (wow c’era pure Paolo Massobrio di Papillon e il fanclub di RexBibendi con tanto di Admin)

Overheard in Vinitaly: non solo veleni (e smettetela di chiedervi dov’ero stamani)

Quest’anno non c’era assolutamente bisogno di assaggiare vini per intrattenersi, bastava fermarsi un attimo ad ascoltare cosa si diceva in giro e a parte quello che già vi hanno riportato Fiorenzo e Giampaolo ci sarebbe da aggiungere paginate di roba, interessante o meno ma messo tutto insieme da un fenomenale Zeitgeist per Vinitaly 2008 e il vino italiano. In attesa che Massimo mostri al mondo cosa siamo stati capaci di combinare in un giorno e mezzo con la nostra WIPO – WineBlogPOsse –  (qui uno delle nostre sediziose adunate) volevo ribadire che stamani ero in fiera e NON all’Albereta ad indulgere in ozio e relax. Ho testimoni e vini bevuti con tanto di note di assaggio credibili…

Visto che Kela, Max, Fiore e Tiziano hanno dato per certo che la gentilissima ed efficientissima squadra di Terra Moretti fosse riuscita a distrarmi dalla mia attività di blogger e degustatore a tempo pieno!

(due note su “overheard”, come scopro da Fiore e Kela, non è solo un “sentito dire”, “orecchiato” ma pure un celeberrimo blog e sito USA di culto)

A Montalcino taroccano, altrove avvelenano… Velenitaly contro Brunellopoli

Ecco che con preoccupante tempismo (e chissà quanto li rode che Ziliani li aveva anticipati) ecco venir fuori schifezze inaudite sui vini da GDO sotto i due euro, oltre a spaventose conferme da Montalcino.

A confronto di chi avvelena la gente le pure tremende notizie che vengono da Montalcino sembrano barzellette. Dispiacerebbe solo che l’opinione pubblica facesse di tutta l’erba un fascio e gettasse via con l’acqua sporca (il vino avvelenato da GDO) il bambino (il vino vero buono autentico italiano che deve essere salvato e celebrato).

Però adesso chi attaccava i vini troppo cari e inneggiava al Tavernello dovrebbe un’attimo ricredersi, così come chi fino alla morte continua a difendere i taroccatori del Brunello.

Grazie a Massimo per il tempismo della segnalazione!

Ma tanto se ne parla a Verona…

Aggiornamento 17:46: a Verona c’è già caos e panico, non riesco a contattare

nessuno lassù per congestione del traffico telefonico…succede anche a voi?

(come tutti) a Vinitaly: ma almeno io dico che mi diverto!

Sarà che “sono giovane e ho bisogno di lavorare”, sarà perchè mi sorridono tutti, sarà perchè ho la scusa per prendermi (ancora?!?) due giorni di ferie, sarà perchè ci sono un sacco di blogger da salutare, sarà perchè (vedrete!) sperimenteremo qualcosa di nuovo con Kela, sarà perchè tanto piove e fuori non si sa dove andare…insomma domattina parto per Verona e non sto nella pelle dalla felicità di sbarcare in fiera. Sarà la prima volta che mi troverò ad andarci per lavorare (degusterò i vini del Consorzio Sagrantino di Montefalco per la stampa italiana venerdì e sabato per gli stranieri) ma sarà anche un’occasione per fornire a tutti voi (incredibilmente sempre più numerosi) lettori una chiave di lettura particolare di questo San Remo del Vino (come dice anche Andrea, visto che “tutti lo schifano tutti a dire che palle e poi di nascosto a guardarlo in cucina e addormentarsi lì”).

Dopo i vari punti di vista, del produttore, dell’enotecario, del blogger (ormai) professionista, della persona comune, del giornalista, del giornalista “bastian contrario” (come lo ha definito Panorama), del cuoco-giornalista e dell’agricoltore, avrete anche (per quello che può servire) quello del Sommelier.

Ovvio che nessuno ne sentiva la mancanza però ecco ci terrei a far sapere che forse di tutte le sopramenzionate categorie i sommelier a Verona (quelli che non ci lavorano) hanno un’occasione unica per assaggiare, discutere e incontrare personaggi di questo mondo che troppo spesso guardano solo dal buco della bottiglia. E invece il Vinitaly, anno dopo anno, sembra sempre più fatto per noi Sommelier e difatti è usato da moltissimi colleghi come irrinunciabile aggiornamento professionale.
Quindi, anche solo per noi, spero che continui ad essere sempre così come è oggi.

Brunellopoli: intervista a Radio Blu con Luca Farina

radiobluCon il tempisco che lo contraddistingue sul predellino del treno mi ha chiamato Luca Farina per farmi due domande sul caso Brunellopoli, ieri ripreso dal Corriere della Sera edizione Firenze (che ha tirato in ballo Casanova di Neri) e da KelaBlu che stranamente finora l’aveva ignorato. E così mentre andavo a Laimburg (anteprima delle foto qui su Flickr e presto su YouTube due filmati sul “metodo Kobler” e un report dettagliato dei Pinot degustati).

Se non siete nelle Marche o in Umbria, potete ascoltare la radio in streaming su http://www.radioblu.com/Diretta%20radio.htm.
Come al solito, per chi ieri aveva meglio da fare ecco qui l’mp3 del’intervista

Clicca qui per sentirla in mp3

Ci vediamo a Verona, Luca!

Un Sommelier su “Business People”?

business people aprile 2008Tra un pò non parleranno più di me quindi non preoccupatevi che smetterò di rompervi le scatole con tutti gli articoli e le interviste che mi pubblicano…però questa intervista per Business People, oltretutto completata da alcuni interessanti commenti da parte del nostro presidente Terenzio Medri è davvero ben fatta e illuminante su quanto sia complicato e interessante fare il sommelier oggi. Non manco infatti di parlare dell’importanza dei Social Network, dei forum e ovviamente dei blog. Poi fa sempre piacere leggere che i sommelier “occupano un ruolo fondamentale nella ristorazione, nelle enoteche e, da tempi più recenti, anche nelle case vinicole. Perché sanno apprezzare il buon vino e tarlo apprezzare ai proprì clienti”.
Poi vi cito solo un altro pezzo dell’intervista (sennò poi non comprate la rivista e non contribuite a farla diventare un best seller nazionale…) che spero sia vero anche dalle vostre parti “Credo che molti ristoranti adesso facciano fatica a gestire le loro cantine e soprattutto a offrire al cliente un abbinamento cibo-vino coerente con la loro immagine. Il sommelier in questo scenario può svolgere un ruolo chiave e addirittura in alcuni locali già adesso fa la differenza per i clienti. A parità di qualità del cibo spesso non si sceglie il locale in base al numero di etichette, ma si opta per un posto dove si possono riceve i migliori consigli sul vino.” (oddio mi sono autocitato con il corsivo e le virgolette…ora mi preoccupo sul serio!).

Andrea Gori vs Pinot Nero Alto Adige: in giuria al Concorso Internazionale Pinot Nero

La settimana del Vinitaly (ci sarò venerdì e sabato per il Consorzio del Sagrantino, poi sarò con Alesi alla Lounge di Spirito di Vino e in varie altre parti che vi dirò) comincia subito BENISSIMO con un bel viaggio in Alto Adige (non lo chiamerò mai SudTirol :-)) perchè i sempre attenti selezionatori del Concorso Internazionale del Pinot Nero e il presidente Hubert Ursch mi hanno chiamato per la giura di 19 persone che avranno lo stupendo onere di degustare gli oltre 60 campioni che parteciperanno al concorso (qui la lista del 2007) e di esprimere le proprie valutazioni sulla qualità dei prodotti al fine di stilare l’annuale classifica, appuntamento sempre importante per i produttori italiani e non di questo arcigno vitigno affascinante. Se date un’occhiata alla composizione delle giurie degli scorsi anni vedrete che è uno dei pochi se non l’unico concorso dove i BLOGGER hanno lo stesso peso e considerazione dei giornalisti, dei produttori e delle altre categorie tecniche coinvolte. Già questo mi pare un motivo di interesse per la manifestazione cui già Giampaolo PagliaAristide    e Franco Ziliani hanno prestato il loro gusto e il loro olfatto. Quindi oggi in treno parto da Firenze e arrivo per cena nella ridente Egna per cenare con gli altri membri della commissione (immagino non con Sangiovese…) e per prepararmi per la giornata di domani in cui avverrà materialmente la serie di assaggi.

Oltre all’ovvio interesse per i vini, grande curiosità riveste il sistema di valutazione messo a punto da Armin Kobler del Centro Sperimentale Laimburg che già Arisitide ha descritto in un interessante post dello scorso anno a cui vi rimando per approfondire le modalità.

Nei limiti del possibile, vi aggiornerò sulla valutazione e vi riferirò le impressioni, ovviamente generali in quanto sapremo cosa avremo bevuto solo a fine aprile, ma direi che direzione stanno prendendo i Pinot Nero Italiani sarò in grado di dirvelo!

Brunellopoli: Comunicato stampa Andrea Sartori Unione Italiana Vini e riassunto delle puntate precedenti

Fa sempre piacere quando i blog cominciano ad essere considerati un forte canale per la comunicazione ufficiale, peccato che accada sempre in momenti difficili e delicati. Ai tempi di Internet e al giorno d’oggi, aspettare la stampa del giorno dopo viene considerato dannatamente lento. E la portata dei rumors sul bubbone di Montalcino (ancora non parliamo di scandalo vero e proprio), è stata veramente per il mondo del vino un primo esempio di come i blog e la comunicazione online possano anticipare, quasi costringere i media tradizionali a scrivere di un qualcosa di cui non si erano occupati prima.

Riporto, come da richiesta di Raffaella Leoni, il comunicato stampa ufficiale di Unione Italiana Vini sulla vicenda:

“In relazione alle notizie che stanno diffondendo ombre sul Brunello di Montalcino il presidente di Unione Italiana Vini, Andrea Sartori, dichiara: “Unione Italiana Vini è al fianco delle imprese che – non deve essere dimenticato – hanno contribuito ad affermare il made in Italy enologico nel mondo”. Nell’attesa della conclusione delle indagini in corso, il presidente di Unione Italiana Vini impegna l’associazione a una valutazione responsabile dei fatti e si augura che analogo atteggiamento responsabile sia adottato da ogni soggetto a vario titolo interessato alla vicenda per non arrecare inutili danni all’immagine del vino italiano nel mondo.

Per chi era sulla luna da venerdì 21 ad oggi, potete farvi una idea leggendo sul Forum del Gambero Rosso, su RexBibendi, sul blog di Franco Ziliani (il primo a parlarne), Roberto Giuliani (scusa la dimenticanza!) e ovviamente su WineNews, sorta di voce “ufficiale” del Consorzio di Montalcino. Ma non tralasciate l’intervista di Carlo Macchi a Marone Cinzano, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino. Ah, già, leggetevi pure l’articolo di Michele Bocci su Repubblica di oggi grazie a Vino24Tv.

Comunque finisca, alla fine si capirà se e quanto i blog e la comunicazione media tradizionale si influenzano e si completano a vicenda e soprattutto ci renderemo conto che anche nel mondo del vino, l’era dell’informazione è arrivata alla ribalta.

Quanto a me e alla mia attività, il Brunello lo voglio continuare a bere e di quello buono e stasera passerò ai fatti in compagnia di 50 altre persone che affronteranno con me la Verticale di Col d’Orcia Brunello di Montalcino 1977-78-81-99-02-03. Un pensiero e un augurio che tutto ciò che sta succedendo si risolva nel modo migliore per tutto il vino italiano.