Dovendo stare una settimana sul Mare del Nord e dovendo approvigionarmi di vino dal supermercato locale (e per locale intendo Bersensiel e le foto mostrano davvero tutto quanto c´e´da vedere…tramonti bellissimi a parte) mi sono messo in testa di fare una ricerca sul campo di come spendere meno di 5 € in vino e vivere felici, riprendendo una bella rubrica di Lavinium. Premetto che non avendo da piazzare una quantita´di vino enorme come noi italiani, i tedeschi godono in ogni supermercato di una scelta di paesi esteri da cui comprare vino davvero enorme e senza difficolta´ si trovano uno accanto all´altro vini sudafricani, australiani, neozelandesi, greci, rumeni, bulgari e ovviamente italiani e francesi.
La scelta piu´ampia, vini tedeschi a parte, e´proprio per gli italiani con gli immancabili Montepulciano D´Abruzzo (Zonin), Chianti e Chianti Classico, Barbera, Lambrusco (Amabile ovviamente! a 1,70 euro), Valpolicella, Soave, Marsala e Asti. Top price italiano e anche assoluto del negozio su oltre 100 referenze (immaginatevi voi) il Chianti Classico Bello Stento di Triacca da Greve che con i suoi oltre 8 euro faceva la figura del vino per enosnob e infatti in una settimana mi pare che non ne sia andata via nemmeno una bottiglia, peccato perche´come rapporto qualita´prezzo e´davvero notevole.
Ecco dicevo visto questo bendiDio mi butto su roba che da noi non si trova neanche a peso d´oro ed ecco che raccolgo Cape Spring Pinotage 2007 (SudAfrica), un Rosenthaler RotWine Bulgaro da Strumatal (Manastir) che apprendo qui essere un blend di Melnik e Merlot, un rose´rumeno Schwarze Madchentraube (ovvero il vitigno autoctono Feteasca Neagra) 2007 da Husi Vutcani (Moldavia), uno Chenin Blanc Stony Cape (SudAfrica, of course) il mitico Prosecco2GO in lattina Marca Trevigiana IGT, un Moselland Riesling 2006 Qba Bio, un Trollinger Lemberger Württemberg 2007 e un Muller Thurgau Landwein Pfalzer 2007.
Vi risparmio cosa ho cucinato in abbinamento (sempre nel solito supermercato olio d´oliva solo francese o spagnolo e pasta barilla a giorni alterni) e vi descrivo un po´queste perle enologiche:
Sara´stata buona lo zazzeriano spaghetto allo scoglio che avevo fatto ma questo Riesling Qba 2006 della Mosella della grandissima cantina Moselland (qui ritratto su un tovagliolo ricamato a mano in stile Frisiano) era davvero buono con quasi tutti i crismi del vero Riesling del Mosel ovvero naso appuntito e minerale, bella freschezza, corpo discreto, alcol a livelli decenti (12,5%) e persistenza discreta. Finale amarognolo leggero e bocca sapida quanto basta per metterti voglia di berne ancora. E direi che il fatto che non fosse 2007 gli giovava non poco. A 4,49 euro e´di certo un bel bere pero´cé´da tener conto che, a trovarli, alcuni dei migliori Riesling del Moser Saar Ruwer, MittelRhein (il grande Toni Jost) e anche Rheingau vengono via in enoteca intorno ai 10 euro (su Wein Gourmet di questo mese ce né´una selezione interessantissima).
Sempre restando in Germania, evitando come la peste la selva di Portugieser e Dornfelder (davvero ci ho provato tante volte ma vi assicuro che NON ne esistono buoni a nessuna cifra) spiraglio di luce per un gradevolissimo rosso (ma da noi lo definiremmo rosato) dalla regione “rossa” per eccellenza ovvero il Württemberg. Uvaggio di Trollinger (la nostra “Schiava Grossa” e nota pure per aver dato luce al Kerner incrociandosi con il Riesling, con ottimi risultati in Alto Adige) e il Lamberger (altrove noto come Blaufranckisch e Kefrankos, qualcuno dice pure Gamay), probabilmente il miglior vitigno rosso tedesco, capace di dare il buonissimo Lamberger Tafelwein Neckar della Weingut Ernst Dautel , ovviamente dal Württemberg. Tannino quasi optional ma in accenno presente quanto basta, profumi vinosi e di fragola netti e croccanti, bocca pulitissima e quasi piena. Il Lamberger garantisce un corpo discreto e il Trollinger spinge un pö sui profumi a dare un vino onestissimo e appagante, specie sulla grigliatona di wurstel e salsicce. 4,59euro ben spesi (in Toscana ricordo che un rosato buono cosi´vi costa minimo il doppio…).
Ultima sosta in Germania per un discreto ma nulla di piu´Muller Thurgau dal Palatinato Pfalz, un landwein (IGT) del 2007 secco piacevole ma profumi davvero leggeri leggeri e una bocca impalpabile. 2,8 euro per addirittura un litro ma qui forse direi meglio un po´d´acqua gassata (che ovviamente costa piu´o meno la stessa cifra).
La curiosita´mi ha portato ovviamente subito dal vino bulgaro, e dalla Strumatal (Jolianka Na Strumal Sud ovest della Bulgaria, tra Macedonia e Grecia) ecco questo Rosenthaler RotWein, marca ovviamente che suona tedesca ma che e´imbottigliata in Francia a Petersbach (dove ha sede guarda caso il colosso Les Grands Chais de France, titolare di JP Chenet e altri marchi, il piu´grande gruppo vinicolo europeo nonche´titolare dell´etichetta francese piu´venduta al mondo, da noi si trova alla Lidl). Viene via dallo scaffale a 1,75 euro ma in giro si trova anche a 0,99 in offerta. Ecco con tutta la buona volonta´questo era proprio imbevibile! Innanzitutto era dolce (via forse abboccato), alcol quasi nullo, acidita´non pervenuta, non un profumo che sia uno, solo liquido rosso un po´alcolico e un retrogusto di sciroppo di lampone. Mi domando che senso abbia far attraversare l´Europa a questo vino in autocisterne quasi dalla Grecia al Nord della Francia per poi distribuirlo in tutta la Germania a meno di un euro…ecco un motivo per cui forse sarebbe meglio se le autostrade tedesche mettessero il pedaggio almeno ci pensano due volte…
Miglior fortuna per una bella sorpresa dalla Romania: questo Feteasca Neagra 2007 dalla Moldavia (DOC Husi-Vutcani per essere precisi), leggermente abboccato e fresco, mi ha davvero colpito per 3,30 euro. Profumi floreali, fruttato di fragola e ribes, gusto di pompelmo rosa, finale medio, alcol contenuto ma struttura decisa. Degno compare a tavola di una sogliola alla nordica (ovvero in padella con burro e pancetta e bratkartoffeln) si lasciava davvero bere. Il confine con la bibita era davvero pericolosamente vicino dato i pochi gradi alcolici e la dolcezza ma non sono riuscito a disprezzarlo per niente. Se vi capita, direi che un rosato rumeno potrebbe persino sorprendervi…
Sempre intorno ai 3 euro, a 3,29 ecco il SudAfrica con uno speziato e caldo Pinotage 2007 e un piacevole Chenin Blanc Stony Cape 2007. Entrambi ovviamente prodotti “da battaglia” ma che che non hanno il minimo difetto e scorrono che e´un piacere. Lo Chenin Blanc e´moderatamente alcolico (12,5%) ha note agrumate di cedro, qualche profumo dolciastro quasi da barrique (o truciolo) , biancospino, gelso, floreale di campo gradevolissimo. In bocca e´caldo ma l acidita tiene eccome. Cosi´come l´aciditä sorregge il bel corpo dello Cape Spring Pinotage che richiama in etichetta lo Yellow Tail Australiano con un cerbiatto (?) in corsa stilizzato.
Bella bottiglia lavorata a sbalzo, spalla alta, profumi accattivanti vinosi senza brett o altre puzzette “tipiche” da pinotage anche piu´cari, classico prodotto industriale ovvio ma con una combinazione frutto speziato leggero (pepe, cannella) che lo rende esotico quanto basta a giustificare la provenienza africana. Sulla rosticciana tedesca (ovvero ricoperta di quella salsa rossiccia che si vede nelle macellerie quaggiu´) era davvero ottimo.
Capite bene che in mezzo a queste proposte non e´che il nostro (ma imbottigliato in Germania) Prosecco2GO IGT Marca Trevigiana sfigurasse parecchio, anzi…con tutte le imitiazioni di Prosecco che ci sono qui (BoSecco, ProSekt vai di fantasia al potere) almeno questo e´IGT…Buffo che sia venduto, a proposito di vini dolci, come DRY tradotto “Trocken”, peccato che DRY da noi e´quasi abboccato mentre “trocken” in Germania vuol dire proprio secco senza quasi alcun residuo zuccherino (sono precisi, loro). Ecco questo ve lo potete immaginare come era…una spumina innocente da 10,5% dolcina piacevole, da bere in mezzo a due birre davanti la TV a vedere la Premiere della Nuova Bundesliga (2-2 Bayern vs HSV Hamburg…uffa, a proposito in stile americano prima del calcio d´inizio spazio alla lirica con Nessun Dorma in tedesco, brr…).
Semmai una considerazione generale mi porta a dire che in Germania sempre di piu´il vino viene venduto come bibita e lo stesso Prosecco che ci scandalizza vedere inscatolato in realta´gia´da anni qui e´considerato alla stregua della Sprite o di una Schweeps, venduto con le fragole dentro o in bicchieroni da birra. Insomma il fatto che sia disponibile in lattina non credo abbia sconvolto nessuno qua…
E altro aspetto che mi colpisce sempre e´notare quanti vini abboccati sono venduti in ogni enoteca o supermercato. E non stiamo parlando degli Auslese o degli Spatlese Qmp ma proprio di una miriade di vini (anche italiani, francesi e come ho sperimentato, rumeni, bulgari e greci) che sul mercato tedesco vendono benissimo. E anche oggi nella Montecatini del NordWest ( Bad Zwischenahn) in un WeinGarten musica rock e bicchierate di vini bianchi dolci, semidolci e secchi con la pflaumkuche (una pasta sfoglia salata con cipolle e pancetta e un po´di formaggio) e indovinate quale vino ci stava meglio?
Del resto e´il popolo europeo con maggior tradizione di vini abboccati da pasto e persino il piu´grande produttore di Riesling Egon Muller non puo´fare a meno di lasciare dello zucchero residuo nei suoi capolavori. E parlare con i miei suoceri e sentirgli dire “Buono questo vino: e´secco“ suona sempre particolarmente strano ma riflette un gusto ancora oggi diffusissimo per il dolce e una scoperta ancora molto da completare del gusto del vino “trocken“.Niente di strano in un paese dove anche i popcorn al cinema di default sono serviti dolci (e salati spesso non ci sono nemmeno su richiesta).
Da consumatore seriale di Coca Light non riesco davvero a trovare cosi´terribile il gusto dolce nei vini da pasto, anzi la trovo una variante piacevole che spezza certe sequenze di sapori troppo forti…del resto in Germania chi vuole bere amaro ha la birra con cui sfogarsi!
E soprattutto trovo sempre educativo trovare sullo stesso scaffale vini da tutto il mondo posti di fronte al consumatore con dei prezzi cosi´vicini. E mi fa sempre un po´rabbia (ma so che non potrebbe essere diversamente) che in Italia non sia cosi´facile trovare vini di altri paesi a prezzi accettabili in modo che la cultura del vino non si allarghi un po´ e ci faccia ogni tanto aprire gli occhi sul fatto che quando si parla di sovrapproduzione vinicola magari non e´solo uno sciocco allarmismo.