Finchè non l’ho visto stampato non potevo crederci e invece grazie a Chiara Grianti e Vito Sinopoli che incautamente me lo hanno chiesto prima dell’estate, eccomi ad esordire come scrittore semi-professionista di vino sulla rivista del gruppo Duesse Business People! é lo stesso gruppo di My Movies e altre riviste più o meno specializzate.
Si parte con la croce e delizia di noi sommelier ovvero “il matrimonio perfetto” (no la Silvia non c’entra, per adesso) e ho modo di tornare sulle ostriche e vino rosso e un sacco di luoghi comuni e polemiche sull’argomento. Se avete 10 minuti e un pò di attenzione, dategli un’occhiata e fatemi sapere se ho scritto così tante bischerate…
(e tra gli altri si parla di Gardini, di Marchesi, Enrico Bernardo, Alder Yarrow, Dario Bressanini, Andrea Balleri insomma tutta la banda…)
Icchè mi succede
Rosso di Montalcino Fascia Rossa Biondi Santi DOC 2002
L’intruso della serata che si rivela solo alla distanza (ovvero 12 ore dopo). Durante la verticale infatti questo rosso (sebbene rinforzato da uve dei vigneti generalmente dedicati all’annata e alla Riserva) dà una sensazione di cesura con gli altri vini con un colore cupo ma poco trasparente un pò smorto. Naso inizialmente confuso di frutta rossa e nera di bosco e sapidità ine videnza, ma senza grandi spunti aromatici. In bocca è morbido, anche troppo, con tannino maturo e dolce. Persistenza buona ma niente di più.
Dopo 12 ore il vino si è come compattato e la frutta si è rinsaldata su toni quasi da lampone e ciliiegia, anche accattivanti. Spezie che fanno capolino (pepe, cuio rabarbaro) e che completano un quadro sempre migliore. Bocca adesso più completa con retrogusto fruttato di mora piacevolissimo. Soprattuitto bevuto lontano da altri Brunelli ha una categoria valutativa a parte ed è piacevole, immediato fresco e quasi croccante in una maniera del tutto inspettata.
[coolplayer width=”240″ height=”190″ autoplay=”0″ loop=”0″ charset=”utf-8″ download=”1″ mediatype=””]
Rosso di Montalcino Fascia Rossa DOC 2002 Biondi Santi
[/coolplayer]
Stasera 21:00 Verticale Biondi Santi Brunello di Montalcino 1998-2003, ore 15:00 duello Ziliani-Rivella e primi risultati guide vino 2009
Diramati ieri i risultati della Guida dell’Espresso (la terza guida a svelare i suoi risultati, dopo Vini Buoni d’Italia Touring e Veronelli, Gambero Rosso ha iniziato da ieri uno stritease alla Wine Spector per rivelare in un inedito stillicidio i suoi premiati), eccoci stasera subito a valutare se Fabio Rizzari (direttamente a KelaBlu) e Ernesto Gentili hanno visto bene almeno su un vino che avremo a portata di bocca, ovvero il Brunello di Montalcino Tenuta il Greppo di Biondi Santi 2003, valutato tra le 25 eccellenze toscane di quest’anno (contro le 66 del Piemonte!).
Giornata davvero speciale oggi per tenere la nostra verticale visto che sarà preceduta alle 15:00 sul portale InToscana dalla diretta web dell’atteso confronto pubblico tra Ziliani e Rivella sul disciplinare del nostro vino più amato e importante all’estero.
Stasera da Burde ne parleremo sicuramente così come parleremo dei tempi del Sangiovese, del suo terroir e dell’operato dei critici dove sembra orientarsi.
Riepilogo vini della nostra serata (valutazione in stelle annata) :
- Brunello di Montalcino Il Greppo 1998 (****)
- Brunello di Montalcino Il Greppo 1999 (****)
- Brunello di Montalcino Il Greppo 2000 (***)
- Brunello di Montalcino Il Greppo 2001 (****) *
- Rosso di Montalcino Il Greppo 2002 Fascia rossa (**)
- Brunello di Montalcino Il Greppo 2003 (****)
Bibendum: tutto il vino del mondo su due piani (lasciatemi qui vi prego)
Ancora non so come finire di ringraziare Alessandra Atzeri (cagliaritana DOC trapiantata a Regent’s Park, beata lei) e la possibilità che ha dato a me e agli allievi londinesi del corso di Sommelier AIS UK di definire il proprio palato e tarare il proprio naso sulle eccellenze mondiali enoiche martedì scorso. Siamo a Regent’s Park, proprio sotto la famosa Primrose hill da cui si ha il più bel panorama “naturale” di Londra e qui ha sede questa dinamica e innovatica casa distributrice e importatrice di fine wines.
Da bravi sommelier di provincia trascuriamo bollicine e bianchi (per ora) e ci lanciamo sul cavallo bianco indomito del Saint Emilion, il vino che ogni enosnob dichiara come vino del cuore e per oggi mi accodo volentieri. Questo 2004 ha stoffa da vendere, un purosangue ancora giovanissimo e inesperto ma che già profuma di viola, di caffè, di liquirizia, di ribes in maniera trionfale. Dopo lo Cheval è un pò punitivo buttarsi sugli altri vini ma le sorprese non mancano. Villa Russiz Graf de La Tour (unico italiano sul tavolo insieme ad un Sassicaia 96) sorprende per estratto e finezza e batte nettamente in eleganza diversi Chateau Bordolesi in sala come Lynch Bages e Haut Batailley 2001.
Spiccano invece per persistenza e freschezza inaudita un Penedes 1999 Juan Leon a me finora sconosciuto come anche questa SpringFlield Estate, aziendea del Robertson dal SudAfrica che piazza tre gemme come questo Cabernet, il dolce Straw Wine e il bianco da Chardonnay vincitore del confronto Borgogna vs resto del mondo al piano superiore.
Notevoli il Cabernet di Nicolas Catena Zapata (con un decisamente influenze 22% di Malbec) e anche i bianchi a base Torrontes e Chardonnay erano godibilissimi. Nella sala cosiddetta “Main stage”presenti numerosi vini dalle provenienze più disparati. Degni di nota i due A to Z dall’Oregon con un Pinot Nero e un Pinoti Bianco immediati piacevoli e senza sbavature (e pure tra i più convenienti della sala a livello di costo). Ampia selezione dalla Francia del Sud (un discreto Lirac, Clos de Sixte Alain Jaume) e sfida con un Mourvedre in purezza dall’Australia (il sempre affidabile d’Arenberg, addirittura sublime con il Cabernet Coppermine Road 2000 da MacLaren Vale).
Dalla Spagna un ottimo Grenache da vielles vigne Etim da Montsant e un “organic monastrell 100%”da Casa de l’Ermita 2004 da Jumilla. In mezzo alla sala troneggi un 3 litri di Ceretto Bricco Asili Barbaresco del 1990 che al naso impressiona ma in bocca ha un goudron un pò coprente, ma grandissimo tutto comunqu. Altro rosso interessante è poi l’Heritage Dry Creek Zinfandel da Sonoma del 2006, boscoso e fruttato e senza off flavours animaleschi spesso presenti in certi Zinfandel USA. Tra i bianchi, i “nostri” Lageder e Maffini danno del filo da torcere a “normali” Borgogna e Mersault ma rimango colpito dalla freschezza e dalla rotondità di frutto di un Santorini e soprattutto stordito per un pò dall’intensità che il Bacchus delle Cantine Primrose Hill riescono a produrre (primo vino inglese assaggiato in vita mia, si vede devo ripetere l’esperienza!).
Nella stessa stanza, angolo tutto per Krug con la Grande anneè sempre decisa e imponente, da aspettare ma già ora rotonda e scalpitante e sommamente complessa. Solita nota vivace e stuzzicante per il grandissimo Krug rosè (ne potrei bere a casse a qualsiasi ora della giornata, giuro) e standing ovation di fronte ai due Krug Collection presenti con tanto di lettera personalizzata da lo chef de cave. il 1985 è davvero stunning per concentrazione, spezia morbida e avvolgente che riesce ad esprimere. Il 1981 è molto diverso, più caldo, di foglia secca, di humus di frutta gialla, di sapiidità. Da non sapere quale scegliere ma se davvero devo spendere uno stipendio (ma non basta comunque) direi il 1985, bevuto adesso è davvero vicino alla perfezione per questa tipologia di vino.
Presente anche il Vintage 1998 in quasi anteprima, deciamente tagliente e affilato, giovanissimo ma con la stoffa del fuoriclasse, di pochissimo inferiore al grandioso 1996 (che assaggeremo insieme sabato ad Enogenio così vi spiego meglio cosa intendo…).
Sezione vini dolci e qui le cose si mettono male per il palato perchè c’è un trittico da paura di Sauternes con Yquem 1999, monumentalmente soffuso ed elegante come sempe, Suduirat 1989 in piena caramellizzazione e terziarizzazione, affascinante e camaleontico e un La Tour Blache 1995 con spunti di acetone un pò aggressivi. Tra gli altri bianchi, il migliore senza dubbio l’esuberante complessità soffusa del Dr Loosen Riesling Bernkastler BeerenAuslese 2006 seguito a ruota dal Vin Santo Chianti Rufina della Fattoria di Basciano. Grande curiosità per un Grenache passito “Nostalgia” di D’Arenberg e per un Pinot Nero passito dolce dalla California, cantina Marmesa Vinery da Edna Valley.
Presenti anche Rivesaltes e Maury ma la vera scoperta è lo Straw Wine di De Trafford dallo Stellenbosch, tutto da Chenin Blanc. Intenso e soave, con una nota di fieno fresco e un floreale che lo staccavano da quasi tutt i i vini della sala., compreso il “cugino” Coteaux du Layon 2005 di Pierre Bise.
Ultime papille gustative (ma proprio le ultime dopo il Pedro Ximenes più denso che abbia mai assaggiato dall’Azienda Triana, roba davvero da spalmare sul pane) le dedico alla stanza di Audry, produttore finissimo di Cognac, e di Valeria Rodriguez, “prestige trades saleswoman” di Bibendum. Presenti il proprietario della Maison, assagiamo quasi Due parole su Valeria (si, ok, ovviamente è belloccia, argentina, mora, alta, affascinante, ma questo non c’entra…), sommelier di livello internazionale che guarda con ammirazione il mio palmares che darei via seduta stante per ricevere l’offerta di lavoro che ogni sommelier sano di mente non rifiuterebbe mai, ovvero da The Fat Duck con telefonata diretta da Blumenthal . Peccato che la telefonata sia arrivata tre ore dopo la firma del contratto con Bibendum: lei dice che è felice dov’è, ma non riesco a crederle fino in fondo, okay glielo richiedo dopo un altro goccio di Audry da 500 sterline…mi dice che da Blumethal ci va lo stesso, ma da fornitrice di fine wines e va bene così.
Ma più mi guardo intorno, e che guardo alle scrivanie, mi pare davvero che qui a Bibendum ci sia un’atmosfera strana e contagiosa che pervade ogni desktop e ogni parete e persino in bagno parole e immagini non stanno ferme. Ah già poi dovrei anche raccontarvi che lì insieme a me a discutere di vini troppo alcolici e di zuccherui residui di Rieling c’erano Jancis Robinson e Oz Clarke, ma magari non mi credereste…
Tempo di tornare in albergo, meno male che è pieno di taxi.
(tutti i vini e le foto le trovate qui)
Un sommelier a Las Vegas: è questo il nostro Eldorado?
Per rispondere alla fondamentale questione abbiamo seguito negli States Davide Merlini, fascinoso sommelier candidato all’Oscar Bibenda come Miglior Sommelier nel 2007, semifinalista ai campionati italiani nel 2006, ex primo sommelier da Marchesi all’Hostaria dell’Orso a Roma.
Qui tutte le foto della sua avventura estiva negli Stati Uniti e in particolare a Las Vegas dove i (nostri) sogni divengono realtà e per farvi raccontare altri dettagli, lo trovate ovviamente su FaceCook..ehm Facebook:
L’autunno è ormai iniziato, le foglie cadono ed i pensieri già volano verso gli impegni futuri: ma un pizzico di nostalgia per il caldo tepore dei raggi solari fa parte di tutti noi, e per il sottoscritto la nostalgia si fonde nella voglia, nella spinta di fare un grande salto e volare definitivamente dall’altra parte dell’oceano dove ho trascorso un’estate al sole di Santa Monica e Las Vegas vissuta non da semplice turista..
Queste due località sono accomunate dalla presenza dell’eccellenza italiana riguardo ristorazione e vini: Valentino ristorante italiano high class di Piero Selvaggio.
A Las Vegas, inaugurato nel 2002, si trova all’interno del Venetian Resort, complesso turistico alberghiero d’èlite ispirato ai fasti di Venezia. A Los Angeles fin dal 1972 è situato in Santa Monica, quartiere vivo e dinamico. Ristoranti pluripremiati dal Wine Spectator Grand Award fin dalla loro apertura per la carta vini eccezionale, comprendente più di duemila etichette provenienti da tutto il mondo, ed una profondità di annate di vini francesi, italiani, californiani impressionante.
I personaggi di questo successo sono le idee, il carisma di un grande ristoratore, l’intelligenza la professionalità e la competenza dei suoi collaboratori; Bob Kelly e Julian Zaragoza Wine Directors di Vegas e Santa Monica, molti sono italiani come Luciano Pellegrini Executive Chef, Cristina Carboni Sommelier e Carlo Cannuscio General Manager… I personaggi di questo successo sono le idee, il carisma di un grande ristoratore, l’intelligenza la professionalità e la competenza dei suoi collaboratori; Bob Kelly e Julian Zaragoza Wine Directors di Vegas e Santa Monica, molti sono italiani come Luciano Pellegrini Executive Chef, Cristina Carboni Sommelier e Carlo Cannuscio General Manager…
Idea principale quella di proporre alla clientela una possibilità di spesa “illimitata” per questo Piero Selvaggio ha comprato per anni le migliori annate dei più grandi vini al mondo, trovandosi ad oggi con verticali di Chateau francesi e Grandi vini di Borgogna, da lasciare esterrefatti!
Così può capitare quotidianamente il tavolo VIP che in cinque persone si aprono due Gaya & Rey ’97, un Sorì Tildin ’89, un Chateau Lafite Rotschild ’90, un Chateau Latour ’89, un Chateau Haut Brion ’82 per concludere con un Yquem ’89……o la singola coppia che ama il vino italiano e apre Sassicaia ’85…per non parlare del produttore di turno che prenota per tre persone un venerdì a pranzo…pretendendo di scegliersi le bottiglie nel caveau ed aprendo cinque annate di Romanée Conti comprese tra gli anni ottanta e sessanta …pagando con carta di credito American Express Black Doppia e lasciando diecimila dollari di mancia…Lavorare in questi posti unici significa vivere il vino con un’altra ottica, i termini di paragone del proprio bagaglio sensoriale si ampliano, si ha la fortuna di lavorare con grandissimi vini di grandissime annate, provenienti da tutto il mondo….ho scoperto dei vini Californiani impensabili…azienda Sine Qua Non su tutte……ed il servizio di queste bottiglie avviene con eleganza e semplicità… Io vostro collega Sommelier ho avuto la fortuna di trascorrere con loro questa fantastica estate, tra vino sole mare vigne deserto e le luci scintillanti della notte di Vegas, città abbagliante, sorprendente nella sua minuziosa ricerca della massima offerta di divertimento. Rappresentazioni di città europee, da Parigi a Roma e Venezia, piramidi, galeoni che si affrontano a suon di musical cannonate e fuochi d’artificio di fronte al Treasure Island, fontane con spruzzi di decine di metri che si muovono a suon di musica di fronte al Bellagio; e poi limousine da 12 persone, la cascata di cioccolato liquido più grande del mondo, casinò ovunque e slot machine anche nei bagni pubblici.
La città che non dorme mai, 24 su 24 per soddisfare ogni esigenza.
Auguri alla famiglia Pandolfini…150 (milioni) di questi brutti e boni
Oggi sono in volo per Londra e stasera difficilmente sarò di ritorno per godermi la festa che l’amica Elisabetta e tutta la famiglia Pandolfini ha organizzato per celebrare i 150 anni del celebre Biscottificio Mattei a Prato. Voi che potete, fate un salto stasera dalle 18 a Prato in pienissimo centro e godetevi tutte le iniziative che sono state organizzate e ovviamente magari per provare la loro Mantovana, il filone candito, i biscotti Teseo e tutti gli altri prodotti che nel corso degli anni hanno affiancato il celeberrimo “cantuccino”. Sì, ci sarà pure la crema gelato al Vin Santo Carapina per quei pochissimi che quest’estate non l’hanno assaggiata.
Da clienti e amici e pure co-evi (siamo anche noi alla quarta generazione in famiglia al ristorante…) non possiamo che abbracciare questo piccolo miracolo del gusto toscano che viaggia per tutto il mondo (accompagnato da un bel Vin Santo) e augurargli di compierne tanti di centocinquantesimi compleanni…
(foto Antonio Tomasi)
Da stasera a domenica…Florence Wine Event, Verticale Villa Calcinaia e Vino e Piacere alla Vinoteca Al Chianti
Fine settimana denso come un Passito di Pantelleria questo, con la tre giorni di Florence Wine Event (con le piazze diladdarno inondate di vino ) , degustazioni esclusive e irripetibili come quelle con Villa Calcinaia (1968, 1975, 1999 e 2005) al Distretto Militare (vedi per prenotazioni il post di Leonardo Romanelli) e la tre giorni di Andrea Formigli alla sua Vinoteca al Chianti al Park Hotel Relais la Certosa (stasera dalle 15 alle 22;30, sabato e domenica dalle 10:30 alle 20:30) con tutti gli autoctoni d’Italia.
Mi dovreste trovare il sabato pomeriggio da Andrea e la domenica pomeriggio in Piazza della Passera ma sono giorni fitti di compleanni, battesimi e impegni da Burde quindi non prometto null. Però se siete in zona non perdeteli che anche se non avete la scusa di allenarvi per i campionati itaiani di Vino non sono occasioni da perdere!
Qui l’impressionate catalogo dei vini presenti alla Vinoteca (lasciatemi un pò di Soldera Case Basse, please!), e qui la lista mirabile dei produttori presenti per Florence Wine Event. E poi dicono che Firenze non è la città più bella al mondo dove vivere…
Foto Video e resoconto GP Sagrantino
Più tardi con calma due righe di commento sul GP e sui due giorni nella splendida terra del Sagrantino, per adesso lascio parlare le foto. (E altre ne verranno non appena la sempre gentilissima e bellissima Katja Soardi della GEN mi manderà qualcuna delle sue!)
Premiazione, vini in degustazione, paesaggi e vie della città...tutti su Flickr!
Per ora gustatevi Rudy e Luca nella premiazione “alternativa”
[coolplayer width=”240″ height=”190″ autoplay=”0″ loop=”0″ charset=”utf-8″ download=”1″ mediatype=””]
Razza Aretina Razza Regina
[/coolplayer]
Domenica pomeriggio al Castello di Oliveto per Vini d’Elite con i Sommelier della Val d’Elsa
Si lo so che il nome sembra da snob ma è tutto il contrario! Elite viene da “scelta” ed è proprio per sottolineare l’estrema cura con cui sono state scelte le decine di aziende che troverete domenica 21 settembre al Castello di Oliveto in degustazione che è stato dato questo nome. Luigi Pizzolato e la sua delegazione ci aspettano in un posto stupendo con un programma ricchissimo. Il posto è splendido e ci sono sedie, tavoli e in genere anche il giusto rapporto tra spazio, persone e tavoli di degustazione. Insomma, tra i pochi eventi vinosi dove non si deve spintonare per assaggiare quello che si vuole! Tra i vini, non solo Toscana ma un viaggio per l’Italia e per il Mondo (Nuova Zelanda, Spagna, Francia), bollicine e i salumi del Falaschi che hanno bisogno di poche presentazioni. PEr chi è interessato prenotatevi (solo 20 posti disponibili) per l’evento Cioccolato e Vini con la presentazione delle Perle vinose abbinate al Cioccolato di Domenico D’Affronto .
Ammesso che vi interessi, io ci sarò, se non altro per non perdere allenamento di riconoscimenti alla cieca!
a grande richiesta ecco le aziende con vini in degustazione (visto che ad ottobre siamo in sicilia, occhio a Marabino e Gulfi!)
Argiolas
Bibi Graetz
Bruno Giacosa
Burlotto
Calatrasi
Canonica a Cerreto
Casale Del Giglio
Castello di Cacchiano
Castello di Gabbiano
Castello di Oliveto
Castello di Monsanto
Castello di Spessa
Castello di Vicchiomaggio
Ciacci Piccolomini
Cesani
Contini
Cuzziol SPA Bruno Paillard
Dalle Vigne
D’Uva
Fattorie Parri
Poggio Capponi
Fontodi
Fortuna
Guicciardini Strozzi
Gulfi
Il Conventino
Iris
Isole e Olena
La Montina
Le Macioche
Les Cretes
Marabino
Mastrojanni
Molino di Grace
Montellori
Moris Farms
Renzo marinai
Rubicini
San Benedetto
San Gervasio
Tamburini
Tenuta Le Calcinaie
Tognetti
Vagnoni
Varramista
Vecchie Terre di Montefili
Villa Cafaggio
Villa Pillo
De Bartoli Marco
Le Corti
Fornacelle
Diadema
Bacco a Petroio
Fioroni
Donnafugata
Luca Martini campione del Sagrantino 2008!
Luca martini vince di una incollatura su Marco Ciceroni da Bastia Umbra e Roberto Anesi che si conferma ad alti livelli dopo la vittoria in Trentino. Miglior scritto per Celeste Di Lizio unica donna in concorso ma preparatissima sulla storia e tradizione di Montefalco. Davide Staffa premio speciale per aver identificato perfttamente gli 8 vini in degustazione bendata. Cini e Gori non pervenuti (ma c’erano?!?)