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Venerdì 5 ottobre da Burde Giovanni Folonari e i Cabreo in verticale

cabreoFinalmente il 5 ottobre è arrivato e in contemporanea alle nostra apertura serale per tutti quanti vogliano provare l’atmosfera e il mangiare di Burde la sera, ripartiamo con le nostre degustazioni i nostri incontri del venerdì sera dedicati al vino e agli abbinamenti con i nostri piatti.
Serata d’eccezione questo venerdì 5 ottobre alle 20:30 con Giovanni Folonari, amministratore delegato della Folonari, che ci porterà dalla sua riserva personale alcune bottiglie introvabili che fanno ormai parte non solo della storia dell’azienda storica fiorentina ma anche della storia della Toscana enoica. Stiamo parlando del Cabreo il Borgo, uno dei primi e tuttora più affidabili Supertuscan, di cui assaggeremo una verticale di 3 annate, le storiche 1985 e 1997 (annata a 5 stelle ovunque) e la nuova 2004. Inizieremo la serata con un’altra verticale con il Cabreo La Pietra Bianco, uno Chardonnay barriqato che si è subito ritagliato un posto importante tra i bianchi toscani di alto livello. Di questo assaggeremo uno sperimentale 1987 (ma ancora buonissimo oggi dopo 20 anni!!!), un 1995 al suo massimo splendore e un 2005 già godibilissimo. Concluderemo la serata con un bel Vinsanto da Nozzole di caratello.
Accompagneremo la degustazione con i nostri piatti, dall’antipasto con crostini e affettati, con un assaggio di minestre e dell’arrosto e formaggi per i rossi storici. Pasticceria artigianale sul Vinsanto.
Come ulteriore arricchimento dell’esperienza, vi ricordo che da questo venerdì saranno distribuite incluse nei 25 euro della serata, i tasting pocket di Alter-ENo con le ruote sottobicchieri per la degustazione e la scoperta degli aromi dei vini.
Vi ricordo che abbiamo solo altri 5 posti disponibili per questa serata e anche per le altre cominciano ad esserci qualche lista d’attesa…

* Cabreo 5 Ottobre (5 posti disponibili)
* Castello di Bossi 12 Ottobre (15 posti disponibili)
* Barolo Brunello 19 Ottobre (ancora 20 posti su 50 disponibili)
* Campo alla Sughera 26 Ottobre (ancora 20 posti)
* Vive le France 9 novembre (COMPLETO, aperta lista d’attesa)
* San Felice e il Pugnitello 23 Novembre (ancora 20 posti)
* Merlot sfida alla cieca Galatrona contro tutti 20 novemnre (ancora 15 posti)
* Bistecca e Champagne (25 posti su 50 ancora disponibili)

Starting this friday by Burde here in Florence our special evenings with wine tasting and discussions about our most precious wines. Every friday we have enologists, wine makers and producers that want to meets our public and our guest to discuss about wine and winemaking. Every evening food from the Burd menu in lovely pairing with 5 or 6 wines.
We start with the Supertuscan Cabreo from Folonai (formerly Ruffino) white and red made of Sangiovese and Cabernet Sauvinon grapes. Historical vintages like 1985, 1987 1995, 1997 together with the new ones 2004 e 2005 for a special evening together with Giovanni Folonari.

Sassicaia Story

sassicaia1It’s no secret that Tuscany winemaking has been totally changed from the coming of the Sassicaia with the barriques, the Cabernet and some other “international” techiques that in Italy were experimented first in Tuscany. This changed our way of making wine giving birth to the well know Supertuscan wines, stilll nowadays popular. But the ancestor of all these wine is Sassicaia itself, still the only italian wine that can challenge MEdoc Chateaux on their field.
Durig the last evening with Sassicaia food pairing “experiment” by Burde with wildboar, I shooted these videos in which I try to tell the story behind the Sassicaia’s star, as I listened many times from our chief sommelier in Florence Massimo Castellani. The videos are subtitled in english using, as always, the Overstream Service.

Sassicaia Story part 1

Sassicaia Story part 2

Oreno IGT Toscana 2004 video tasting with subtitles

oreno Here it is, our 2004 champion, the highest italian wine in the Wine Spectator 2006 Chart of the top 100 wines. In that ranking the 2003 was rated 95 points and reached number 5 in the rank. This 2004 for us is even better with powerful and seductive aromas of fruit and spice, tons more elegant than the 2003 counterpart.
But, hear and see for yourself in our video wine tasting!

La nostra prima vendemmia – Our First Vintage

vendemmia 1 Negli Stati Uniti c’è la mitica e ai nostri occhi inutile scena di padre e figlio che si tirano una palla da baseball con i guantoni d’ordinanza mentre nella vita di un sommelier credo che la scena altrettanto sdolcinata e mielosa equivalente sia quella della vendemmia insieme al proprio figlio…E per inciso oggi è stata non solo la prima vendemmia insieme ma la prima in assoluto per tutti e due!
Da indegno toscano quale sono infatti è stata la prima volta che mi sono calato nella realtà agricola fatta di appiccicume, motori, vespe, mota, caldo, secchi di plastica, fatica e urlacci vari che passa sotto il nome di vendemmia.
Insomma quella roba che vi consiglio di seguire da qui.
Ovviamente mi sono divertito un sacco e ringrazio la famiglia Livi la cui bellissima casa al Pian dei Giullari sopra Firenze è stata teatro dei nostri primi tagli. E di una continua sfilza di domande su com’era l’uva, che vitigno mi sembrava, cosa si doveva scartare e via dicendo, tutto quello insomma che avreste sempre voluto chiedere ad un sommelier in campo ma che non avete mai chiesto perchè era troppo occupato a degustare vini ruffiani e fighetti vestito da pinguino imperiale in qualche ristorante stellato.
Dopo aver ben dimostrato la mia ignoranza in campo agrario (nonostante la laurea in genetica vegetale!) per fortuna c’è stato anche il pantagruelico pranzo di fine vendemmia con immancabile vino della casa che sono stato “costretto” a degustare.
Faceva uno strano effetto dissertare in pubblico su di un prodotto amatoriale con davanti proprietario e cantiniere assetati di sangue e pronti a sbranarmi per difendere la loro creatura, però il vino ne è uscito benissimo. Un bianco malvasia trebbiano di corpo, ben equlibrato con profumi pieni e maturi di pesca e ginestra che non sfigurerebbe in bottiglia.
Così come il rosso dal profumo di ciliegia e fragola croccanti, non starebbe male in qualche bottega di vino sfuso come “vino speciale”. Qui ovviamente la % in vitigni non era così chiara ma a parte sangiovese e canaiolo di rigore direi che c’era pure un filo di cabernet, (impressione in parte confermata da alcuni grappoli allungati e acini piccoli che ho visto in vigna).
E la vendemmia 2007 come promette? Visto che l’Italia è un paese fatto da 56milioni di agronomi che sparano stelle e stellette sull’andamento della vendemmia già da agosto vi dico che secondo me promette molto bene e anche l’espressione di Malwin all’assaggio dell’uva, parla molto chiaro. vendemmia 2
E dato che il vino si fa in vigna…

Tuscany’s equivalent of the USA moment in which father and son use to play baseball to speak about life is the moment of the vintage. Today was mine first and my son’s first too! We were guest in my friend Livi house in Pian de Giullari in Forence (10 minutes from piazzale michelangelo) and I found myself in the middle of the vineyard cutting grapes and answering a lot of question abour wine, enology, fermentations and grape variety. You know, every damned question you ever wanted to ask to a sommelier but you couldn’t before because sommelier use to go out only at night in restaurants dressed like imperial penguins. But the most terrible moment was when I had to taste the house wine in front of the vineyard owner! Luckyly the wines were not so bad, and the white was quite good! Fortunately, the lunch was totally italian style with every kind of food and things to do.
How is the vintage 2007? Got some money to invest in wine blue chips? In my opinion really really good but for this, my son’s face eating the grape counts more than a thousand words…

Trofeo Berlucchi: sabato e domenica di allenamento alla Vinoteca

andrea berlucchiCome sapete, sono un tipo competitivo e un filino ambizioso e anche quest’anno mi sono messo nell’idea di provare a vincere il Trofeo Berlucchi Miglior Sommelier d’Italia, il più importante concorso italiano per sommelier professionisti, organizzato ogni anno da AIS Italia.
Non che abbia molte chances, l’anno scorso avevo sicuramente studiato di più, quest’anno con due bimbi è veramente dura trovare il tempo per aprire i libri. Però è già più facile trovare situazioni ed eventi particolari dove almeno allenare il palato e divertire i miei amici che se la ridono mentre cerco alla cieca di indovinare cosa mi portano nei bicchieri.
Sì perchè tra le prove del concorso, la più ostica è senza dubbio quella di degustare 3 vini e 3 distillati in 10 minuti, provando anche ad indovinare di che DOCG si tratti o di quale vitigno (oltre all’annata…).
Per ora al mondo i depositare della scienza infusa su questa arte sono i famosi Master Of Wine di Londra, una setta di simil cavalieri Jedi di cui si raccontano storie incredibili (chiedete ad Andrea del Fuoriporta cosa sono stati capaci di capire a bottiglia coperta di un Barolo 1996…).
In ogni caso vi assicuro che anche in Italia abbiamo i nostri fenomeni come i vincitori delle passate edizioni come Luca Gardini (già all’Enoteca Pinchiorri e ora al largo dei bastioni di orione della sommelerie presso Cracco a Milano), Luisito Perazzo (una enciclopedia vivente), l’Enocentrico Ivano Antonini del Sole di Ranco (uno che va da Zanella e si fa le cuveè dello spumante che vuole), il wine consultant e master del sangiovese (e mia scommessa sulla vittoria finale) Nicola Bonera e il nostro portabandiera toscano più illustre Cristiano Cerioli, già secondo lo scorso anno a Reggio Calabria.
Io molto umilmente cercherò di vendere cara la pelle e di far meglio dell’ottavo posto dello scorso anno.
Per affinare il naso e la lingua, sabato e domenica sarò al Park Hotel Relais La certosa a Bottai (Galluzzo) subito fuori dall’uscita Firenze Certosa della A1. (Trovate ogni indicazione qui per la nuova edizione dei 100 Vini d’Italia.
Ogni anno vengo due volte qui per allenarmi perchè Andrea Formigli (insieme al suo famoso padre distributore Silvano Formigli di SelezioneFattorie) riesce a mettere insieme circa 2-300 vini tutti rigorosamente autoctoni e italiani con pochissimi aiuti internazionali e li mette uno accanto all’altro in un bel parco a 15 minuti da casa mia.
E qui capite che dal priè blanc valdostano al frappato siciliano trovate di tutto. E per tutto intendo Ormeasco, Rossese, Passerina, monica di cagliari, moscato rosa, nerello mascalese, aglianici vari…e pure monumetali bottiglie come il Soldera Case Basse Riserva in degustazione e i “vari” Sassicaia, Ornellaia, Voerzio…
Con solo 15 euro di ingresso in pratica è possibile fare un viaggio bellissimo per tutta italia senza muoversi, potendo contare su dei veri appassionati che stanno di là dal banco selezionati tra i fedeli clienti della vinoteca. Il che rende l’atmosfera rilassata e unica, qualcosa di MOLTO DIVERSO dai classici banchi d’assaggio cui siamo abituati.
La sfida è, catalogo alla mano, di riconoscere che cosa ti viene servito nel bicchiere (ovviamente servono delgi amici che girano per te tra i banchi e ti portano via via vini diversi). Molto istruttivo e divertente da fare non solo per sommelier ma anche semplici appassionati, ovviamente ricordandosi che nel 80% dei casi si riconosce un vino anche solo dall’odore, il che vi permette di bere anche poco.
Ecco quindi se passate sabato o domenica pomeriggio e vedete un tizio con dei bicchieri sotto il naso che cerca disperatamente di capire con che uve è fatto…beh quello sono io!

Time for training for the annual Italian Sommelier Championship named Trofeo Berlucchi. Thsi time I train my nose in the difficult art of wine recognizing in the 100 Vini d’Italia tasting event near the Certosa of Firenze. In the beatiful park of the Hotel Relais la Certosa, 200 mt outside Firenze Certosa exit from the A1 motorway. 200 different wine from every italian terroir including Barolo, Nero d’Avola from Sicily, noble Brunello from Tuscany, the fantastic rosè from Puglia…
An event you cannot miss if you are in Tuscany this weekend. Staff and sommeliers speaks english too but you will find me saturday and sunday afternoon trying to recognize glasses and glasses of wine without knowing which grape is made of.

La fermata del Borgo Burde / A new bus stop

atafA Firenze parlare male dell’ATAF (ovvero l’azienda che gestisce il trasporto pubblico bus) è una moda consolidata e ogni giorno in effetti non mancano motivi per farlo…però dal punto di vista della gestione dell’immagine ha pochi rivali in Italia con iniziative veramente ben fatte e di impatto.
A partire dai bus “tematici” sul cibo come Gustibus fino al bus sui luoghi di Pinocchio (al quale ha collaborato mio zio Fabrizio Gori come consulente sui luoghi collodiani) le buone idee non mancano.
E anche l’idea di sponsorizzare (loro dicono “adottare” ) le fermate per pagare la manutenzione delle stesse è stata una bella trovata. In pratica si paga un tot per avere il tuo nome e il tuo simbolo sulla palina della fermata ottenendo promozione diretta in quanto quando uno ci passa davanti legge il tuo e, particolare più importante, il nome dello sponsor compare in tutti gli orari ufficiali! Clicca qui per vedere ad esempio come appare la fermata di Burde. Ecco infine qui di fiancofermata come appare la nostra palina, messa baldanzosamente di fronte alla Conad Superstore che ha avuto l’ardire di costruire davanti a Burde!
(messaggio di servizio per Francesco, il simpatico direttore della conad nostro cliente: sto scherzando!!!).

Here in Florence it’s always easy not speaking about the weather but discuss about how terrible is our bus system but our ATAF has a good marketing office that works and produces every month some interesting issues. This time they thought about “selling” some of the bus stop to sponsors that can put their logo and names on the bus stop itself. This means that you can cathc a bus and say “Stop by the Burde stop” instead of waiting for the “Quaracchi 2 “stop. And this means that also on the timetable is written “Burde” and not some other local and not immediately recognizable place.
Burde has became sponsors of two bus stop in via Pistoiese and they are “Borgo Burde 1” and “borgo Burde 2” at the opposite sites of the via pistoiese near the restaurant.
So if you are in florence dowtown, just catch the bus 35 and say “stop me by borgo burde”! Easy, isn’t it?

Incontri d’Autunno 07 da Burde: programma definitivo

sauternesFinalmente dopo un paio di cambi di date, possiamo ufficializzare il programma degli incontri d’autunno da Burde. E’ stata una discreta faticaccia mettere insieme le esigenze di produttori, enologi, rappresentati, proprietari ma come ogni volta, penso proprio valga la pena!
Come nomi, dopo gli Jacopo Biondi Santi e Ettore Falvo dello scorso anno, quest’autunno avremo l’onore di discutere di vino con Giovanni Folonari del Cabreo, Marco Bacci di Castello di Bossi, Leonardo Bellaccini enologo di San Felice e Roberto Massolino da Serralunga d’Alba.
Insieme ai vini vi saranno serviti assaggi di piatti toscani, formaggi e salumi tipici, nonché pasticceria artigianale dove “necessario”.

Calendario eventi (venerdì 20:30-22:30)
5 ottobre: Tenute Folonari e il Cabreo: Giovanni Folonari ci porta dalla sua collezione privata le bottiglie per una doppia verticale Cabreo Bianco la Pietra (‘87, ‘95 e 2005) e Cabreo Rosso il Borgo (‘85, ‘97 e 2004).
12 ottobre: Castello di Bossi: la famiglia Bacci ci guida tra le sue tenute di Talamone con un Vermentino particolarissimo, un grande Chianti Classico, il Rosso di Montalcino Renieri e lo storico supertuscan Corbaia, di nuovo tre bicchieri Gambero Rosso
13 ottobre SABATO: BorgoBurde a tavola: Prima edizione della rassegna enogastronomica del Borgo con prodotti tipici toscani, ricette e incontri con i produttori locali. Dalle 10 del mattino fino alle 20 aperto per assaggi e degustazioni guidate vino e cibo.
19 ottobre: Barolo vs Brunello IV la sfida si fa sempre più dura quando in campo scendono la superstar 100/100 Vigna Rionda 2001 di Massolino e risponde un altro grande storico di Montalcino con la sua opera più importante, Col d’Orcia e il Poggio al Vento 1999.
26 ottobre: Campo alla Sughera: l’enologo Marco Baio ci fa conoscere una delle realtà emergenti di Bolgheri con i bianchi Achenio e Arioso a base vermentino e soprattutto ci guida alla scoperta della next big thing livornese, ovvero l’Arnione in una inedita verticale!
9 novembre: Vive le France IV: un viaggio indietro nel tempo con il Tokay Pinot Gris Alsaziano di Hugel Jubilee del 1995, un Chassagne Montrachet di Jadot 1998, il Pinot Nero di Chambolle Musigny Drouhin 1999, un rarissimo Chaeau Pichon Longueville 1983 e un Banyuls Rimage Mise Tardive Domaine du Mas Blanc per finire! In apertura champagne Brice 99 di Bouzy!
23 novembre: San Felice e il Pugnitello: Leonardo Bellaccini riscopre con noi un autoctono toscano recuperato dall’oblio dall’Università di Siena insieme alle storiche etichette aziendali Vigorello e Poggio Rosso.
30 novembre: Merlot: sfida alla cieca: il mitico Galatrona della Fattoria di Petrolo alla cieca “contro” Gaudio Le Velette 2004, Pullerai 2003 Geografico Ormato 2003 de La Presura, Torre di Montemaggio, Desiderio Avignonesi. Arbitra un Pomerol il Clos Fortet edizione 2003 e il Girolamo di Castello di Bossi.
14 Dicembre: Cena Bistecca & Champagne! Specialità toscane e bollicine francesi per un grande Natale
La quota di partecipazione a ciascun incontro di degustazione è di € 25,00 escluso
Vive la France (€ 35,00) e le cene Barolo-Brunello e Bistecca e Champagne (€ 55,00) a persona.
Per informazioni chiamate in negozio dalle 9 alle 19:30 tutti i giorni allo 055.317206.
Posti per Vive le France, Cabreo e Barolo-Brunello in rapido esaurimento!

Like every Autumn we start our friday’s evening wine meetings and tastings. For english speakers we have two sommeliers that can traslate and give any information in english too, so if you want to take part to these dinners, you can! And, even if you don’t care about what we say about wine, you can “just” eat and drink…

RinTANAto tra gli “orsi”: Caterina e Simone

tana ingressoSi lo so che i post su questo posto sperduto nel Casentino hanno tutti nel titolo un gioco di parole più o meno divertente e nemmeno io ho saputo resistere alla tentazione ma un posto che si chiama “La tana degli orsi” non può non finire che stregarti fin dal nome che evoca appunto sensazioni di conforto, di tenerezza ma al contempo anche di forza e solidità. Davide Paolini nella sua prefazione alla Guida dei Ristoranri de il Sole 24 ore dice che sta ancora, dopo anni, cercando il ristorante ideale, ovvero un posto (come lui lo descrive) con non più di 20-30 posti a sedere, tranquillo ma non troppo, luci calde, menù che cambia con le stagioni, piatti che non vogliano stupire ma sfamare con gioia e una carta dei vini che non sia una enciclopedia britannica. Ecco (forse tralasciando per fortuna l’ultimo punto) io posso dire che questo posto esiste! E per fortuna si trova a più di un’ora e mezzo da casa mia, altrimenti ci passerei la metà delle mie serate…
La cena nella tana inizia due giorni prima e anche di puiù quando occorre prenotare (non accettano persone se non prenotate fino alle 22) e in quel momento si può scegliere il menu oppure fidarsi di quanto si troverà. Nel caso si scelga prima, vi ritroverete sotto al piatto di vetro il foglio pergamena con i nomi dei piatti che mangerete che in genere non sono la solita caterva di piattate da menu degustazione ma una entreè, due primi, due secondi e un dolce (se volete).coperto
Mio fratello paolo che era in vacanza in casentino era passato e aveva fissato per noi il menu (e un appartamento in aagriturismo dove dormire la notte visto che a firenze con i due pargoli in auto non volevo tornare dopo cena…).
Si comincia con un prosciuitto del casentino con fico e scelgo con l’aiuto di Caterina un Priè Blanc Valdostano, un Blanc de Morgex et la Salle 2005, sapidissimo e tenue come “fiori d’altura” (come recita la retroetichetta). Piacevole come apertura ma sui primi piatti Caterina ci consiglia un vino del suo amico Damian Podversic dal Carso, una grandiosa ribolla biodinamica (5 grappoli ais mi pare) che ci lascia a naso aperto. Sensazioni agrumate insieme a note di miele, noci, lieve ossidatura e col tempo e con il salire della temperatura, un sorprendente rafano e un ginger quasi balsamico. Veramente uin grande vino e soprattutto un vino che è stato un piacere bere sulle caramelle di ricotta e borragine con pomodoro fresco e pesto. damianVi assicuro in bocca l’uno bilanciava l’altro e il connubbio veramente riuscitissimo. L’alltro primo invece stava meglio con il Blanc de Morgex ed erano una cosa buonissima gli gnocchi di patata rosa con pancetta di grigio del casentino, ne avrei divorati due vassoi…Per fortuna che c’erano i miei due figli che ogni tanto mi costringevano ad alzarmi per essere un pò portati in giro.
Quando Malwin ha detto “babbo, Barolo” e ha quasi tirato giù un Voerzio dallo scaffale, ci siamo decisi a passare ai secondi sui quali già da un’oretta con Caterina avevamo deciso di gustarci un Barolo Scarzello 1999, barolo scarzelloun Barolo di Barolo, iper tradizionale ma ottimo. L’abbinamento era con cervo in salsa di chianti e con un fantastico filetto di maiale con farcia ai funghi. Vista la varietà deri piatti non resisto e oltre al Barolo mi faccio portare un paio di bicchieri di Etna Rosso Tenuta delle Terre Nere (vedi anche lo speciale vini del vulcano sull’ ultimo numero di Spirito di Vino) tenuta terre nereche scorgo nella Enomatic e pure una Barbera la Spinetta Vigneto Gallina del 1998. L’esito ha visto il nerello dell’Etna andare d’accordissimo con il filetto di maiale mentre il Barolo è stato esemplare nell’asciugare la succulenza del cervo e a farne risaltare il profumo discreto ma penetrante.
La barbera è stata invece il classico rosso della staffa che con la sua cioccolosa rotondità ci ha preparato il palato per i dolci.

Su questi pescando dalla carta ordino un Loazzolo Borgo Maragliano 2003 (anche se, visto il prezzo, volevo un Occhio di Pernice Avignonesi 1989), loazzolomoscato bianco freschissimo dolce e vivace quanto basta per accompagnare la mia torta di mele (ma sembrava più un “mela tortata”) con crema alla vaniglia.

torta mele
Ho già parlato tanto e tanto altro ci sarebbe ma mi preme sottolineare che una cena qua è una delle esperienze più piacevoli che un sommelier o anche solo uno cui piace mangiar bene possa fare. Caterina in sala e Simone in cucina sono riusciti con impegno ma soprattutto con tantissima PASSIONE a creare un posto dove non si può non restare contagiati dall’atmosfera che vi si respira. Un aria che spinge i produttori di vino stesso a portare qui direttamente i propri vini e ad assagggiarli insieme a Caterina e Simone e parlarne insieme, così come possono fare tutti quelli che arrivano dopo una certa ora. Alle 22 circa infatti la cucina chiude e simone accende il fuoco a legna e butta dentro un pò di focaccine mentre in sala la tana si trasforma in una sala degustazione pronta e soddisfare le voglie degli appassionati.
Che trovano una scelta ampissima di Barolo di annate anche passate e “pronte” e non solo dal 2003 in poi…ed è questo uno degli aspetti che ad un sommelier piace di più! un posto dove si rifiutano di servirti un Barolo troppo giovane o anche un bianco troppo fresco.
E come ultima nota, veramente dulcis in fundo, i PREZZZI! Quelli dei vini sono spesso oltraggiosamente bassi (flaccianello 1996 a 34 euro a tavola?!?) e quelli della cucina, decidete voi! Un primo 8 euro un secondo 12 e un dolce 5.
Se non ci credete date un’occhiata al nostro conto per 7 persone e mezzo (mio figlio grande si è fermato ai primi…).
conto tana oresi
Insomma, io bene come l’altra sera, sono stato poche volte e invito chiuinque apprezzi un locale genuino costruito e diretto con amore a provarlo, almeno una volta!

La tana degli Orsi
Via Roma, 1
52015, Pratovecchio (AR)

Telefono 0575 583377
Fax 0575 583377
Chiusura Mercoledì – Aperto solo la sera

Ferie Novembre

Only a brief summary because is really tons better if you trid this restaurant by yourself! Remember to make your reservation some weeks before ‘cause the tana degli orsi is always full, expecially saturdays and sundays.
Friendly people, good and a bit creative food (but made with ingredients taken from casentino and fresh for the season) and a stunning array of old vintage good wines. If you love Barolo, Brunello and honest wines, this is the place for you!

5 secondi di notorietà internazionale su Dr Vino!

drvino winnerLo scorso mercoledì ho partecipato al mio primo WBW ovvero Wine Blogging Wednesday, giorno in cui ogni blogger che si occupa di vino nel mondo è chiamato a partecipare ad una missione specifica e a postare sul proprio blog la degustazione di un vino e linkarlo al blog “ospite” di turno.
L’ospite di turno era Dr Vino che ha attribuito “bonus points” alla mia degustazione di Trebbiano di Capezzana perchè non solo era parecchio indigeno (la missione era appunto quella di scovare vitigni autoctoni il meno diffusi possibile nel mondo) ma è stato anche degustato vicinissimo da dove proviene il vitigno!
Per cui ecco cosa riporta oggi Dr Vino: “First-timer and indigenous Italian, Andrea Gori, Trebbiano IGT Toscana 2003 from Tenuta di Capezzana. He says “something really different from international taste.” He had it at a resto in the region! [Vino da Burde]”
WOW!
WBW replica ogni mese sui blog di lingua inglese e ha generato anche una iniziativa italiana cui parteciperò prossimamente, ovvero il Vino dei Blogger, qui su Maiale Ubriaco l’ultima edizione.

Tutto cominciò così…a Prato! 24 settembre

hotel palaceE’ qualcosa che per un fiorentino DOCG è difficile da mandare giù e ancora di più da mostrare ma devo ammettere che il corso AIS che ho frequentato a Prato “solo” 5 anni fa, è stato veramente bello e appassionante, tanto che, partito per curiosità, ho deciso sul serio di proseguire la mia carriera come Sommelier. Adesso la delegazione AIS di Prato, guidata da Bruno Caverni, succeduto al neo-presidente toscano Osvaldo Baroncelli, sta per partire il prossimo 24 settembre con un Primo Livello AIS del Corso di qualificazione per Sommelier. Le lezioni si svolgono nel praticissimo Hotel Palace giusto fuori dal casello di Prato est e quindi per chi vive in periferia a Firenze (come me) è più semplice da raggiungere dell Excelsior in centro città in riva all’Arno. Fermo restando che i relatori dei corsi sono più o meno gli stessi, vi assicuro che se morite dalla voglia di diventare sommelier e conoscere meglio questo mondo bellissimo, Prato vale Firenze (mamma mia cosa ho scritto!)! E dite che vi mando io!
Per iscrizioni e informazioni, cliccate qui. Oppure chiamate usate i seguenti riferimenti:

delegato.prato@aistoscana.it
Bruno Caverni 339 23 93 706
Fabrizio Ialini 338 72 38 349
(Bruno è questo tizio qui:
bruno caverni)

It all started so 6 yeasr ago in Prato where I received my 48 AIS lessons for becoming a sommelier! Now it’s history repeating with a new cours for sommelier starting in prato (near florence) next 24 settembre. If you are here for work or tourism for some months consider to spend some evenings with AIS Prato! Many of the teachers speak english too.